Bandiere blu: è davvero il mare più bello?
- Scritto da Effe_Pi
Solo otto i riconoscimenti del Fee per le località marine sarde, aumentano i dubbi sulla validità dei criteri scelti per premiare il mare "migliore", restano fuori decine e decine di splendide località di tutta l'isola.
Come ogni anno, puntuale con i primi caldi, arriva la consegna delle bandiere blu, che in teoria dovrebbero essere il fregio che contraddistingue le più belle spiagge del mondo e d’Italia. I riconoscimenti, assegnati dalla Fee (Fondazione per l'educazione ambientale), un’organizzazione danese che si occupa dell’argomento, non sono basati solo sul mare cristallino e la qualità dei litorali, ma anche sui servizi presenti nelle varie località, dall’efficienza della depurazione alla raccolta differenziata, presenza di aree pedonali, piste ciclabili e spazi verdi, fino alla dotazione di tutti i servizi sulle spiagge. Proprio con questi criteri, in passato, si sono giustificate scelte che a molti sono apparse discutibili, e che anche quest’anno portano regioni famose nel mondo per il loro mare, come la Sardegna e la Sicilia, ad essere quasi agli ultimi posti nella classifica della spiagge “più belle”, peraltro avallata anche da istituzioni pubbliche come il Ministero dei beni culturali e quello dell’Agricoltura.
Anche nel 2015, infatti, la nostra isola si è fermata ad otto spiagge “blu”, con la new entry di Sorso: in testa la Liguria, dove la bandiera potrà sventolare in 23 località (3 nuovi ingressi); a seguire la Toscana con 18 località e le Marche con 17. In Campania si arriva a 14 bandiere grazie anche a un nuovo ingresso; stesso discorso per la Puglia che arriva ad 11. L'Emilia Romagna rimane a quota 9, l'Abruzzo perde due 'pezzi' e arriva ad 8; anche il Veneto ne prende 8 (con un nuovo ingresso) così come il Lazio e appunto la Sardegna, mentre la Sicilia si ferma addirittura a cinque spiagge. Insomma, una distribuzione sempre meno credibile ma d'altro canto molto “pompata” da media e istituzioni pubbliche, che favorisce, ovviamente, le località insignite della bandiera.
Peccato che, come svelato negli anni scorsi anche da alcuni addetti ai lavori, in certi casi località insignite della bandiera blu fossero addirittura sottoposte a divieto di balneazione, oppure in altri casi approdi sulla carta di straordinario valore fossero del tutto inesistenti. Il problema è legato ai criteri utilizzati, e forse quelli prettamente “ambientali” non sono proprio al primo posto, svantaggiando regioni come la Sardegna, ma anche al fatto che sono i comuni interessati a doversi “autocertificare” riempiendo un apposito modulo. I sindaci sardi, evidentemente, sono talmente convinti della qualità delle loro spiagge che nemmeno si iscrivono al concorso, visto che restano fuori dalle bandiere decine, forse centinaia di spiagge e località che ogni bagnante che sia stato almeno una volta nell’isola non esiterebbe a definire straordinarie.