OMOFOBIA, LA DISCRIMINAZIONE INIZIA A SCUOLA
Tre persone LGBT su quattro hanno subito forme di discriminazioni durante la loro vita.
A rivelarlo è un’indagine di Gay Center e T6- cooperativa, realizzata nelle scuole superiori nell’ambito di un progetto europeo che in Italia ha coinvolto oltre mille studenti.
A detta degli studenti intervistati, i contesti dove si avvertono più spesso forme di discriminazioni o pregiudizi sono la scuola (49%) e la propria famiglia (42%), seguiti da bar e locali (33%), media e internet (30%). In generale c’è una diffusa consapevolezza delle difficoltà incontrate da persone LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender): il 55% pensa che nel nostro Paese, gli omosessuali siano discriminati.
I contesti meno “gay-friendly” sono quelli più vicini e quotidianamente presenti nella propria vita, come il proprio quartiere (65%), la scuola (59%), associazioni frequentate e gruppi di amici (rispettivamente 59 e 58%). Di contro il contesto che sentono meno ostile è quello più lontano dai rapporti interpersonali face-to-face, ovvero internet (44% degli studenti), seguito però dalle mura domestiche (solo il 37%), i bar e locali (26%).
Unar (Ufficio nazionale contro le discriminazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri) e Gay Center hanno coinvolto più di 20 fra scuole superiori ed associazioni e oltre 16 mila studenti nella realizzazione di video di sensibilizzazione contro l’omofobia.
Questo progetto anti-discriminazione portato avanti dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, tramite l'Unar, e dal Gay Center mira a "contrastare il bullismo e le discriminazioni verso le persone lesbiche, gay e trans partendo dall'ambito primario dell'educazione".
Le 6 campagne contro l'omofobia realizzate potranno essere votate su internet da oggi, 17 maggio, giornata mondiale contro l'omofobia, fino al 3 giugno. Successivamente saranno valutati da una giuria di qualità e presentati nell'evento che si terrà presso la sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
In concomitanza con questi dati, l’uscita della nuova campagna creativa di Arcigay Friuli e Arcilesbica Udine per la Giornata internazionale contro l'omofobia.
I manifesti sono appesi sui muri di 18 comuni friulani. I testimonial della campagna sono due famiglie: padre e figlia, madre e figlio. Nel claim ''il valore delle famiglie friulane'' viene rimarcata la pluralità delle famiglie possibili. Nelle parole di Giacomo Deperì, presidente di Arcigay Friuli, il significato della campagna: “combattere l'omofobia significa anche portare alla luce del sole le realtà quotidiane che riguardano gay e lesbiche. Da secoli le persone omosessuali sono genitori, un tempo nascosti all'interno della ‘famiglia tradizionale’ per paura di una società ostile, oggi in prima fila a rivendicare il loro diritto alla genitorialità, un diritto innato in qualsiasi essere umano”.