Allarme consumo suolo: in Sardegna è al 4%
- Scritto da Effe_Pi
I dati Ispra mostrano come nell'isola dagli anni '50 la percentuale di territorio cementificato si sia quasi raddoppiata.
È allarme cemento e consumo di suolo anche in Sardegna: lo dicono i dati presentati dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), secondo i quali anche nell’isola si costruisce troppo e comunque si sfrutta troppo la risorsa territorio. In particolare, in Sardegna nel 2012 si era utilizzata una percentuale di suolo che oscilla tra il 2,8% e il 4,7%, un range all’interno del quale, garantiscono i ricercatori dell’ente pubblico, si trova il valore preciso: una quantità inferiore rispetto ad altre regioni e alla stessa media nazionale, pari al 7,3%, ma comunque in grande crescita, se si pensa che negli anni ’50 era compresa tra l’11% e il 2,3%, quindi è praticamente raddoppiata.
A livello comunale, per la Sardegna sono censite Cagliari e Sassari, con la prima che nel 2006 è arrivata a un 25,4% di suolo consumato, mentre a Sassari nello stesso anno il valore era pari al 7,1%: se però si va a vedere la stima del suolo consumato ogni anno (in ettari) nel capoluogo del Nord dell’isola il 2006 aveva visto un consumo di 3mila 881 ettari, mentre a Cagliari se ne erano utilizzati “solo” 2mila 172.
Per quanto riguarda il modo in cui è stato utilizzato il territorio consumato, per l’Ispra edifici e capannoni rappresentano il 30% del totale, seguiti da strade asfaltate e ferrovie al 28%, altre strade con il 19%, piazzali, parcheggi, cantieri, aree estrattive e discariche occupano il 14% del suolo usato e altri tipi di aree il 9%.
A livello italiano, tra 2009 e 2012 la superficie di territorio consumato è stata di nuovi 720 km2, 0,3 punti percentuali in più rispetto al 2009, con un’area pari alla somma dei comuni di Milano, Firenze, Bologna, Napoli e Palermo. In termini assoluti, si è passati da poco più di 21.000 km2 del 2009 ai quasi 22.000 km2 del 2012, ed è stato forte l’impatto sui cambiamenti climatici: la cementificazione galoppante ha portato l’immissione in atmosfera di 21 milioni di tonnellate di CO2 - pari all’arrivo sulle strade di 4 milioni di utilitarie in più (l’11% dei veicoli circolanti nel 2012) con una percorrenza di 15.000 km/anno - per un costo complessivo stimato intorno ai 130 milioni di euro.
Per coinvolgere i cittadini il più possibile, i ricercatori Ispra hanno reso disponibile una App per segnalare nuove perdite di terreno. L’applicazione consente di individuare nuove zone consumate attraverso uno smarthphone, inserendo coordinate e foto per vederle subito online sulla mappa dell’istituto.