Voli per la Sardegna e Decreto, ora è scontro totale
- Scritto da Effe_Pi
Ryanair conferma i tagli e li attribuisce alla norma Meloni, difesa da Enac e Ita mente Easyjet si schiera con l’altra low cost.
Tagli ai voli in Sardegna confermati per Ryanair, con la compagnia irlandese che sposterà quelle risorse sulla Lombardia, in particolare da Milano, dove ci saranno dieci nuove rotte verso l’estero. La colpa sarebbe del cosiddetto decreto Meloni sul caro voli, che secondo il numero uno della low cost Michael O'Leary “limita la libertà delle compagnie aeree di fissare tariffe aeree basse”. In particolare, ha spiegato O’Leary, la norma “danneggerà il traffico nazionale italiano poiché incoraggerà le compagnie aeree, come Ryanair, a ridurre i voli/capacità sulle rotte nazionali (che sono soggette al decreto) ed a trasferire voli/capacità su rotte internazionali da/per Milano e Roma dove è ancora possibile fissare i prezzi liberamente. Questo decreto porterà solo meno voli e tariffe più alte per Sardegna e Sicilia".
Di diverso avviso sembra essere Ita, la ex Alitalia, che con il direttore generale, Andrea Benassi, ha dato “massima disponibilità a collaborare per una corretta e puntuale applicazione di quanto previsto nel decreto. Non minacciamo tagli di voli come altri". Benassi ha agguinto che Ita garantirà "tutto l'operativo necessario per la connettività delle isole al territorio nazionale, quindi manterremo se non aumenteremo i voli per la Sicilia e per la Sardegna come previsto dal decreto di continuità territoriale e lo abbiamo dimostrato nel periodo di picco estivo".
Attacca direttamente Ryanair, parlando di "creazione di oligopoli, soprattutto nel caso di Ryanair che ha comprato altre compagnie come Air Malta, ma anche di altri, e quindi è evidente che non è più un libero mercato, ma c'è imposizione del prezzo e poca tutela del consumatore" Pierluigi Di Palma, presidente di Enac in audizione in Senato sul decreto asset. "Siamo tornati ai tempi di Meridiana e Alitalia in Sardegna quindi un intervento normativo è assolutamente necessario. E' chiaro - ha concluso quindi - che il Parlamento dovrà introdurre interventi migliorativi per evitare la censura comunitaria imponendo la possibilità del consumatore di conoscere i prezzi" anticipatamente.
Posizione di “ferma contrarietà” rispetto al decreto anche da parte di Easyjet, secondo cui “se venisse implementata la norma per cui le tariffe massime non devono andare oltre una soglia basata sulla tariffa media, la conseguenza sarà che le tariffe basse scompariranno e i prezzi medi saliranno. Quindi, i consumatori più sensibili rinuncerebbero al volo, le compagnie ridurrebbero gli investimenti in Italia e ci sarebbero ricadute anche sul turismo".