Riduzione delle servitù: ecco tutti i punti dell’accordo
- Scritto da Effe_Pi
Il nuovo protocollo d’intesa tra Regione Sarda e Governo sarà firmato il 18 dicembre e prevede una riduzione della presenza militare nell’isola, vediamo in che modo.
Sarà firmato il 18 dicembre, dopo l’approvazione di un Ordine del giorno in Consiglio regionale, il protocollo d'intesa concordato dal presidente della Giunta Francesco Pigliaru e dal Ministero della Difesa per il riequilibrio delle servitù militari in Sardegna. L'isola resta la maggiore piattaforma addestrativa europea e ospita oltre il 60% del totale nazionale dei gravami militari, a fronte di un 2% della popolazione, come ricordato dallo stesso Pigliaru in Aula, nell’illustrare i punti del documento.
Gli accordi confermano la sospensione delle esercitazioni militari nei poligoni della Sardegna dal 1 giugno al 30 settembre da ogni anno, per non interferire con la stagione turistica.
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Inoltre, per la prima volta in Italia, saranno individuati osservatori ambientali indipendenti nei poligoni e nelle aree a maggiore intensità addestrativa per la valutazione delle criticità di carattere ambientale e sanitario. La Difesa poi e disponibile al "rilascio" definitivo di alcune porzioni del poligono di Teulada, "per la prima volta", ha sottolineato Pigliaru. In particolare: la spiaggia di Porto Tramatzu con relative pertinenze (a Capo Teulada), oggetto di una richiesta analoga fin dagli anni '80, quella di S'Ena e s'Arca (a Capo Frasca) e la caserma Ederle a Calamosca (a Cagliari). Saranno definiti i processi di dismissione di altri beni considerati non più utili per la Difesa.
"È un primo passo verso una graduale dismissione dei poligoni", ha aggiunto il presidente, per poi elencare alcune spiagge interne ai poligoni che saranno aperte al pubblico d'estate e durante le vacanze pasquali, senza bisogno che i sindaci debbano chiedere ogni volta un'apposita autorizzazione ai comandanti: sono la spiaggia delle Sabbie bianche (Capo Teulada), quella di Murtas (poligono interforze del Salto di Quirra) e le aree archeologiche interne a Capo Frasca. Contrario all’accordo il Partito dei Sardi, che col leader Paolo Maninchedda ha definito la bozza "arrendevole, insufficiente e arretrata rispetto al dibattito sviluppatosi negli ultimi anni in Sardegna. Nel merito, poi, il nostro capogruppo e i consiglieri in Aula espliciteranno i nostri contenuti e sceglieranno le forme migliori per spiegare il nostro dissenso su questo documento".