Vaccini: boom del morbillo, quest’anno 5 volte più casi
- Scritto da Effe_Pi
Il dato del Ministero della Salute arriva dopo le polemiche scatenate da un articolo del New York Times, che accusava il M5s di aver favorito l’epidemia opponendosi alle vaccinazioni.
Dall'inizio dell'anno ci sono stati 1.920 casi di morbillo in Italia. Lo fa sapere il bollettino settimanale pubblicato sul sito del ministero della Salute e riferito alla settimana tra il 24 e il 30 aprile. I casi hanno interessato per l'88% i non vaccinati, il 34% ha avuto almeno una complicanza (diarrea e stomatite le più diffuse), il 40% è stato ricoverato, il 15% è andato in pronto soccorso. Si sono inoltre registrati 176 casi tra gli operatori sanitari, con un’età mediana di 27 anni. Nell'ultima settimana il morbillo ha colpito 29 persone. La fascia d'età maggiormente interessata dalla malattia è quella tra i 15 e i 39 anni con il 56%.
Dati che non mancheranno di scatenare polemiche, anche perché rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso i casi sono 5 volte di più, visto che nel 2016 erano 76.
Numeri che arrivano dopo le accuse del New York Times al Movimento 5 Stelle e a Beppe Grillo di essere contrari ai vaccini e quindi parzialmente responsabili di questa sorta di epidemia di morbillo, le risposte dello stesso comico e di altri esponenti del M5s per smentire questa ricostruzione e la loro stessa contrarietà ai vaccini, come ha fatto oggi la senatrice grillina Elena Fattori, secondo cui “sui vaccini Grillo ha cambiato opinione" e la fioritura di post, fotomontaggi e video sui social, che ricordano le proposte di legge M5s sull’argomento come gli interventi del fondatore del movimento nel corso dei suoi spettacoli.
In Sardegna i vaccini sono ormai obbligatori per l’iscrizione dei bambini all’asilo, visto che la Regione concede finanziamenti pubblici a favore dei servizi educativi per la prima infanzia, e quindi agli asili, solo a condizione che siano stati assolti gli obblighi vaccinali previsti dalla normativa, salvo i casi di "accertati pericoli concreti per la salute del minore in relazione a specifiche condizioni cliniche".
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E l’ultima polemica sulla sanità tra M5s e istituzioni arriva proprio dalla Sardegna, dove dopo la recente chiusura del reparto di ostetricia dell’ospedale de La Maddalena (e le polemiche che ne sono seguite) il movimento di Grillo ha avviato una campagna per la sua riapertura, che secondo un comunicato pubblicato ieri avrebbe avuto successo. A rivendicare la presunta vittoria è la senatrice dei 5 stelle, Manuela Serra, che parla di “un passo indietro” da governo e Regione e di “un piano riorganizzativo dell'ospedale che permette di garantire il diritto alla salute delle mamme e dei loro bambini". Una notizia però smentita direttamente dall'Azienda per la Tutela della Salute (Ats), che ha ricordato come il piano cui fa riferimento Serra non sia altro che "la bozza di un documento di riorganizzazione dell'intero ospedale che è all'attenzione dei sindacati". Bozza che "riguarda il rafforzamento dell'intero ospedale per garantire assistenza ai maddalenini, mentre non ha a che fare in nessun modo con il punto nascita per il quale valgono le dichiarazioni sulla sicurezza fatte dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin, e che pertanto non riaprirà".
Foto | Julien Harneis su Flickr