Cannabis legale: raccolte nel weekend 3000 firme
- Scritto da Effe_Pi
L’obiettivo delle 50mila per la legge di iniziativa popolare promossa da Radicali, Possibile e associazioni, sarebbe già raggiunto: a Cagliari oltre 250 aderenti nel fine settimana.
Cannabis legale, ci si riprova. Dopo che la norma per legalizzare le droghe leggere è arrivata in Parlamento, finora senza successo, nonostante la presenza di un forte intergruppo di deputati favorevoli alla liberalizzazione della marijuana, ci si riprova con la raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare. Ne servono 50mila e i Radicali, tra i principali promotori di questa norma “dal basso”, dicono che il risultato sarebbe già raggiunto, anche grazie a un ultimo weekend di successo, con quasi 3000 firme raccolte: il problema è che per ognuna di esse, è necessario ora avere a disposizione il certificato elettorale di chi ha aderito, un passaggio burocratico superfluo che rischia di mettere a rischio il lavoro dei promotori, tra cui l’Associazione Coscioni, in collaborazione con Possibile, A Buon Diritto, Coalizione Italiana per le Libertà Civili e Democratiche, Forum Droghe, Antigone, La PianTiamo, Società della Ragione e molti altri.
Particolarmente attivo il movimento fondato da Pippo Civati, che nel weekend ha promosso banchetti in molte città, con grande successo secondo il comunicato di Possibile, che rivendica come “a Torino in piazza Castello 516 persone” abbiano aspettato il loro turno per chiedere “che la cannabis non continui a restare nell’oscurità di cui si nutrono le mafie, a Varese in piazza San Giuseppe 300 persone hanno pensato che forse sarebbe il caso di mettersi al passo con il resto del mondo, a Cagliari in 256 hanno voluto smascherare la patetici di un proibizionismo che è un regalo alla criminalità, ad Avellino in 200 si sono presi la briga di metterci nome e cognome e carta d’identità e così via”.
La campagna sta avendo successo specialmente tra i più giovani, con alcuni testimonial celebri come il rocker Vasco Rossi e lo scrittore Roberto Saviano, ma anche l’attore Gianmarco Tognazzi e molti altri a fare da apripista.
La legge di iniziativa popolare è una proposta che viene avanzata dai cittadini attraverso la raccolta di firme, e finora è un istituto praticamente mai utilizzato, nel senso che il Parlamento non ha mai approvato direttamente una norma di questo genere, anche se può essere di ispirazione per l’azione di Montecitorio (e del Senato). Non si tratta, come molti stanno scrivendo erroneamente sui social network, di una raccolta firme per promuovere un referendum, quindi anche i confronti con quelli che sono previsti a novembre in nove stati americani (tra cui la California) per aggiungersi al Colorado e agli altri states che hanno già legalizzato non hanno ragion d’essere, se non negli obiettivi finali dei promotori, che vogliono portare l’Italia e la Sardegna a raggiungere i paesi all’avanguardia su questa tematica, in primo luogo l’Uruguay.
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