Comuni: anche in Sardegna piccoli contro l’accorpamento
- Scritto da Effe_Pi
Ricorso al Tar dei municipi di molti piccoli paesi contro l'accorpamento delle funzioni deciso da una circolare governativa che toglierebbe altri presidi sul territorio, tra gli aderenti anche il comune di Siamaggiore.
I piccoli comuni della Sardegna, insieme ai loro omologhi italiani, sono sul piede di guerra per scongiurare l’accorpamento delle funzioni previsto da una circolare del Ministero dell’Interno, che rischia di portare all’ennesima scomparsa di presidi importanti in un territorio già poco popoloso come quello dell’isola. Per questo motivi un gruppo di piccoli municipi, tra i quali figura quello di Siamaggiore, al di sotto dei mille abitanti ma che si è già segnalato per la battaglia contro la chiusura delle scuole elementari nei piccoli centri. I comuni faranno ricorso al Tar contro un accorpamento delle funzioni considerato "incostituzionale" e soprattutto "irragionevole", visto che la spesa procapite è più bassa in un piccolo centro che in una grande città.
Un'altra 'grana' per il governo, visto che il ricorso è contro la circolare del ministero dell'Interno (del 12 Gennaio 2015) che prevede il commissariamento per gli enti inadempienti rispetto alla norma sull'accorpamento delle funzioni comunali. L'iniziativa è promossa da Asmel, l'Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali, che raggruppa oltre 2.200 Comuni in tutt'Italia e il ricorso parte dalla Campania, considerata l'esistenza di una legge regionale che, in applicazione della norma nazionale, ha già individuato gli ambiti territoriali entro cui i Comuni devono esercitare congiuntamente le loro funzioni. I Comuni a rischio accorpamento - fa sapere l'associazione - sono 5.700.
Nel ricorso al Tar si evidenzia "l'incostituzionalità della norma perché lede il principio di autonomia degli enti locali garantito dalla Costituzione". Ma l'Asmel contesta soprattutto "la sua irragionevolezza, in quanto i dati Istat evidenziano che i piccoli Comuni hanno una spesa annua di 852 euro pro capite a fronte della media nazionale di 910 euro e della media dei grandi Comuni pari a 1.256 euro". "Nei piccoli Comuni - spiega Francesco Pinto, presidente dell'associazione - funziona da calmiere il controllo sociale sulle spese, tanto più efficace quanto minore è la dimensione demografica e inoltre i piccoli Municipi si avvalgono di amministratori locali attivissimi e a costo vicino allo zero".