Il Whisky scozzese protagonista per un fine settimana a Roma
- Scritto da Effe_Pi
Si è tenuta lo scorso weekend la sesta edizione di Spirit of Scotland, il festival dedicato ai distillati provenienti dalle isole britanniche ma non solo.
Una volta l’anno il paradiso degli appassionati di whisky scozzesi si sposta a Roma. Si chiama Spirit of Scotland, e lo scorso weekend è giunto alla sua sesta edizione nella capitale, al Salone delle Fontane dell’Eur: una manifestazione aperta a tutti coloro che vogliano scoprire il tipico “single malt” delle isole e le highlands britanniche, o semplicemente scoprire nuovi gusti oltre a quelli che di solito si trovano in bar e negozi specializzati.
La due giorni nel prestigioso spazio romano ha visto eventi, degustazioni, masterclass, seminari sulla mixology, ospiti internazionali, cocktail bar, tornei tra bartender, area gourmet e tanto altro: tutto affidato ad esperti del settore, in quello che è sicuramente il principale festival italiano dedicato al mondo del whisky, tanto che l’anno scorso ha attratto oltre 4mila visitatori, con oltre 200 brand presenti, 10 masterclass, 5 seminari mixology e 10 guest internazionali del settore.
Principale (ma non unico) protagonista, Il whisky scozzese Single malt, che si distingue per essere prodotto in un’unica distilleria e con una sola qualità di malto, con un invecchiamento che generalmente varia tra gli 8 e i 15 anni. Sicuramente quello più apprezzato dagli appassionati, ma a Spirit of Scotland ce ne sono sempre anche di molte altre tipologie, dai Bourbon a quelli di cereali, per un viaggio completo nel mondo dei distillati. Lo Scotch whisky, come sa chiunque abbia fatto un giro per le distillerie della Scozia, non è soltanto un prodotto commerciale ma rappresenta in modo profondo la cultura di un popolo e di un territorio: anche se oggi molte delle produzioni più famose non sono più proprietà di scozzesi, la storia è lunga e le prime produzioni di whisky d’orzo risalgono alla fine del 1400, quando ancora veniva chiamato “aqua vitae”.
In seguito, per lunghi periodi la produzione è stata semi illegale, almeno fino al 1823, quando è stata approvata dal parlamento la prima legge per regolamentare gli alcolici, e appena un anno dopo è nata la prima distilleria a norma, la Glenlivet (ancora oggi tra le più famose) fondata da George Smith. La bevanda è stata in seguito celebrata da artisti e intellettuali, e nel 2012 il regista Ken Loach ha girato anche un film dedicato all’Angels’ Share (la parte degli angeli), vale a dire quella porzione di liquido che evapora nel corso dell’invecchiamento, finendo per essere bevuta dagli angeli, visto che perfino loro apprezzerebbero questo nettare.
Foto | FlyingCrimsonPig su Flickr