Scozia: indipendentisti sardi ospiti al referendum
- Scritto da Effe_Pi
Cinque esponenti regionali saranno ad Edimburgo da domani fino a domenica, per assistere alla storica consultazione che decide se gli scozzesi resteranno o meno nel Regno Unito.
Gli indipendentisti sardi vanno in Scozia, in vista dello storico voto per il referendum nel paese (per ora) britannico. Giovedì, i 5 milioni di scozzesi voteranno per decidere se separarsi dal Regno Unito, del quale fanno parte dal 1700, e i sardi che vorrebbero fare altrettanto, separandosi prima o poi dall'Italia, saranno a Edimburgo in veste di osservatori interessati, facendo il tifo per quello “yes” che darebbe ragione ai nazionalisti scozzesi, ma soprattutto a chi rifiuta i tanti vincoli economici e sul welfare ormai imposti dall'adesione alla Gran Bretagna. Gli esponenti della Sardegna resteranno fino a domenica, e incontreranno in assemblea altri loro simili provenienti anche da Catalogna, Paesi Baschi e Corsica.
A partire, saranno Gavino Sale (Irs), Emilio Usula e Paolo Zedda (Rossomori), Alessandro Unali (Sinistra sarda) e Augusto Cherchi (Partito dei sardi), che leggeranno un documento di solidarietà in tre lingue, sardo compreso: in Scozia, saranno presenti anche esponenti del Psd'az, partito che in Consiglio regionale siede nei banchi dell'opposizione, e del movimento Sardigna Natzione Indipendentzia. "Gli scozzesi vinceranno in ogni caso, anche se prevalessero i no all'indipendenza", ha osservato Zedda, "perché comunque vada il referendum pone le premesse a prerogative di autogoverno molto più ampie di quelle che gia' possiedono.
Gavino Sale ha invece attaccato il governo italiano, sostenendo che "l'obiettivo di Roma, attraverso la riforma del titolo V della Costituzione, è eliminare le autonomie a statuto speciale". "Con il viaggio in Scozia il leader di Irs manda a dire a Roma “che non se ne parla”. Per la prima volta, aggiunge il sanguigno indipendentista, un segmento “dell'Assemblea sarda va ad appoggiare un referendum per l'indipendenza e diventa chiaro che il centrosinistra di Roma non è sovrapponibile a quello sardo. Qui c'è una sinistra sovranista e indipendentista. L'autonomia per la Sardegna, nazione senza Stato, è stata fin qui una briglia, un anestetico e un antidoto all'indipendenza".