InViaggio- Berlino capitale di una vita da sogno
- Scritto da Effe_Pi
In una delle città più affascinanti d'Europa: la capitale tedesca fa sognare una vita diversa, moderna e rilassata.
Una festa, tanti amici. Dopo qualche bicchiere mi ritrovo non so come in una conversazione a due.
Ci guardiamo negli occhi e parliamo. Berlino? Una delle tue città preferite.
Ah sì? Dai, veramente ci sei stato almeno cinque volte e la conosci molto bene?
Improvviso uno sguardo di finto stupore tutto per te, mentre penso di non conoscere neanche una persona che essendoci stato, anche solo un paio di giorni da turista mordi e fuggi, non abbia pensato che fosse il posto ideale in cui vivere.
E sentiamo, cosa ti attrae così tanto di questa città?
Il fatto che sia in continua evoluzione e la sua aria alternativa, dici? Certo anche io, ma che domande faccio, è ovvio che ti piaccia, è la città simbolo della ricongiunzione, dell’unione, della speranza. Penso: chi è a non vivere di speranza? Sono sicura che anche chi è forte del presente, in fondo in fondo spera in qualcosa.
Tu, mi guardi. T’ho visto che mi guardi dentro. Abbiamo più di qualcosa in comune noi due, non male come sensazione. Non riesco a smettere di far ciondolare la gamba accavallata mentre ti ascolto, mi sento impreparata. Che faccio se mi chiedi di uscire un’altra volta? Devo ritoccare il biondo, in bagno cerco avidamente nel portafogli il biglietto col numero del parrucchiere. Ce l’ho, sarà la prima cosa da fare domani.
No, stasera non te lo dirò, ometto nella nostra conversazione la mia imminente partenza per Berlino.
Il parrucchiere dovrà aspettare, domani mattina sarò in volo. Ho bisogno di schiarirmi le idee prima della testa bevendo litri di Berliner Weisse e poi, come ho ascoltato tante volte “True Love waits”.
Beh, ciao, ci vediamo alla prossima festa magari… sì, sì, me lo prendo il tuo numero, tra qualche giorno ti chiamo. Insisti e da casa ti faccio uno squillo ma non farmene pentire diventando subito invadente ti prego, ti trovo carino!
L’indomani sono subito a passeggio per le strade di Friedrichshain per prendere energie. E’ il mio quartiere preferito di questa città. Gli edifici industriali in disuso, i colori sui muri, l’ambiente artistico effervescente, le gallerie d’arte, i negozi. Il Flohmarkt am BoxhagenerPlatz, mercatino delle pulci non tra i migliori di questa città mi accoglie, mi va di stare un po’ tra la gente e poi di fare colazione nella piazzetta del Cassiopeia. La verità è che il paio di stivaletti che ho comprato in questo quartiere l’ultima volta mi hanno abbandonato e ne voglio comprare assolutamente un altro paio. E poi qui a due passi c’è la East Side Gallery, passeggio lungo il muro coi miei nuovi stivaletti rossi ai piedi guardando in alto e ficcando il naso nelle fessure del muro che si sono create negli anni. Vedo solo una forte luce che si riflette sull’acqua della Spree. che quasi quasi mi acceca.
Stasera tutta cultura, prenoto una visita qui per vedere le opere della mia amica Viola e poi a letto presto.
Leggo il tuo messaggio, sei decisamente carino. Scelgo di attraversare la città in bicicletta da Prenzlauer Berg, attraversando il Mitte per arrivare a Kreuzberg.
Prima meraviglia: le piste ciclabili che mi stupiscono sempre come fosse la prima volta. Trovo ogni volta incredibile tanta civiltà. Mi avvio per i viali alberati di Prenzlauer Berg e non posso fare a meno di scattare le foto che già ho, ritraggono gente mangiare fuori all’ombra di imponenti edifici colorati.
La veloce sosta per un caffè a Mauerpark, mercatino delle pulci in questo quartiere si prolunga, non riesco a staccare gli occhi dalla gente che cerca e compra qualsiasi tipo di oggetto.
Pedalando fino ad Alex incontro sulla strada chiunque. Seconda meraviglia: l’eterogeneità della gente che vive in questa città.
E’ sotto il Weltzeithur che mi fermo. Storico punto d’incontro è un orologio che mostra l’ora nel mondo. Da qui si può godere un ottimo punto di vista degli edifici intorno ad AlexanderPlatz ma a me non interessano, li ho già visti, ti do il tempo di una sigaretta per arrivare, magari ti sei informato ed hai scoperto dove sono. Scena da film che ovviamente non si avvera ma io un po’ c’ho sperato perché è o non è la città della speranza?
Prima di ripartire guardo la punta della torre della televisione, Fernsehturm, dove questa volta non salirò, stavolta, da sola, mi faccio un giro a Pankow.
Sfreccio il più veloce che posso a Oranienburger Strasse, non mi va di fermarmi davanti all’ingresso del Tacheles che ha chiuso i battenti. Anche se pedalo più veloce che posso quell’ingresso chiuso mi strappa prima un sorriso e poi, una lacrima. Dove andrò questa volta a bere lo Jagermeister? La scelta decisamente non manca ma non sarà la stessa cosa.
Passo la Spree, Nikolaiviertel, mi lascio alle spalle l’isola dei musei e mi ritrovo alla Porta di Brandeburgo, come sempre affollata di turisti. Tiro dritto, passo sotto al Reichstag e mi siedo su un blocco di cemento dell’Holocaust-Manhnmal non distante. Passato, presente e futuro, tutto insieme, adesso, qui.
Mi dirigo verso Kotti per mangiare dei veri falafel alla turca ( se non fossi vegetariana mangerei un ottimo kebab!) poi arrivo al Checkpoint Charlie. La mia destinazione finale è il Martin Gropius Bau, un cubo a tre piani che presenta mostre itineranti. Trovo una retrospettiva fotografica, non sono una grande appassionata ma tu sì, me l’hai detto durante quella conversazione, entro e la guardo con attenzione così, quando ci rivedremo te ne potrò parlare e forse non penserai che sono solo una bionda scema.
Terza meraviglia: l’arte e la cultura che rendono questa città dall’architettura così severa tanto viva.
Trovo con piacere un nuovo messaggio, sei tu, mi inviti ad uscire la prossima settimana.
Bene, ho il tempo per tornare, sistemarmi, andare dal parrucchiere. Ma soprattutto ho il tempo giusto per finire di attraversare il mio muro, manca davvero poco e sarò dall’altra parte. Fa un po’ paura quello che c’è oltre ma me l’ero promessa: è qui, a Berlino, che ci sarà l’ultimo pianto, l’ultimo vomito nervoso, è qui che lascerò quell’ultimo strascico di rabbia.
Ho voglia di guardare anch’io chi mi guarda per davvero, come dice quella canzone lì, true love wins on lollipops and crisps.
Debbie Londonderry
TIPS:
Stavolta è davvero difficile ma assolutamente da non perdere la prima volta in questa città:
Una passeggiata lungo la East Side Gallery;
Il Reichstag e la sua cupola;
Il suggestivo Judisches Museum;
Una lunga sosta con pic nic e birra al Tiergarten;
Una passeggiata lungo Kurfurstendamm;
La classica foto ricordo sotto la porta di Brandeburgo;
Prenzlauer Berg;
Una serata al Cassiopeia o in uno dei tantissimi locali notturni della città, vi consiglio di tenere sott’occhio i programmi prima di partire;
La maestosità dell’Ara di Pergamo al Pergamon Museum.
Maggiori info qui.
Come raggiungere Berlino:
Collegamenti aerei da Roma Fiumicino con Easyjet.com e Alitalia.it
In treno da Roma, via Zurigo.
In città consiglio queste soluzioni per il pernottamento:
Ao Hostels dove hanno un utile servizio di noleggio bici;
Interhome se non vi dispiace la soluzione in appartamento;
Per le viaggiatrici non bionde che amano vivere al 100% la vita berlinese consiglio di cercare su couchsurfing.com
Gastronomia, specialità:
Trovate veramente di tutto, consiglio di provare la cucina turca ma in generale la qualità nella ristorazione è mediamente alta.
Dove ho mangiato meglio:
Il brunch domenicale al Café 100 Wasser
Buon Viaggio !