Giganti di Prama tra tombaroli e nuove statue
- Scritto da Effe_Pi
Ritrovata una nuova statua diversa da quelle precedenti, mentre gli archeologi sono costretti a pagare da soli un servizio di vigilanza contro i furti.
Sono i più importanti reperti archeologici sardi scoperti negli ultimi decenni, le mostre a loro dedicate spopolano sia a Cagliari che a Cabras, non passa giorno senza che ci siano nuove importanti scoperte, eppure i Giganti di Mont’e Prama rischiano di essere saccheggiati dai tombaroli e finora nessuno aveva ha pensato a garantire una sorveglianza al sito che si trova nelle campagne del principale centro del Sinis. Nei giorni scorsi, infatti, è stata violata una tomba riportata alla luce durante l'ultima campagna di scavi. Il lastrone in pietra che copriva la tomba è stato spostato, e sono stati eseguiti all'interno del sepolcro scavi con l'uso di un piccone, che hanno causato il danneggiamento dello scheletro custodito all'interno.
Le recinzioni già in passato erano sembrate del tutto inadeguate, e diverse volte turisti e curiosi sono entrati all'interno dell'area, quando questa non era presidiata dagli addetti agli scavi. E sono gli stessi archeologi, al momento, a pagare di tasca propria un servizio di vigilanza notturna degli scavi: in particolare, per scongiurare il rischio di nuove invasioni senza dover attendere la burocrazia del ministero per i Beni culturali, Alessandro Usai e Raimondo Zucca pagano una compagnia di vigilanza privata di Oristano. Intanto, le scoperte proseguono, con due giganti trovati negli ultimi giorni, uno dei quali del tutto diverso da quelli in mostra a Cabras e Cagliari: si tratta di un pugilatore, ma è diverso da tutti gli altri pugilatori rinvenuti finora, perché il pugno col guantone e lo scudo non ce li ha in alto sul capo, come tutti gli altri, ma rispettivamente sul petto e sul fianco. Il gigante è quasi intero: gli mancano solo i piedi e la testa, ma l'equipe al lavoro da cinque mesi nel cantiere non dispera di trovare quest'ultima nei prossimi giorni, mentre i piedi
potrebbero essere quelli già scoperti qualche settimana fa assieme a tutto il basamento della statua. Gli archeologi Alessandro Usai della Soprintendenza e Paolo Bernardini dell'Università di Sassari hanno spiegato che il nuovo gigante ha un solo referente, ma non è di arenaria ed è molto più piccolo. Infatti assomiglia straordinariamente a un piccolo bronzetto nuragico che è stato ritrovato però in una tomba etrusca, quella di Vulci. E questo non è un dettaglio di poco conto, ma contribuisce ad accreditare una sorta di record dei giganti di Mont'e Prama, quello di essere l'esempio più antico di grande statuaria dell'area Mediterranea. Grazie ad altri reperti rinvenuti nella tomba, il bronzetto di Vulci è infatti databile con certezza al nono secolo avanti Cristo, quando la grande statuaria greca, tanto per fare un esempio, era ancora di là da venire.