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Strumenti musicali sardi: Su Piffaru

  • Scritto da Effe_O

Piffaru e tamburu | Fotografia: Pietro Paolo Pinna, Nuoro (Archivio Ilisso)Flauto traverso di medie dimensioni suonato solitamente insieme al tamburo.

Anche questa settimana pubblichiamo una scheda estratta dal volume "SONOS - Strumenti della musica popolare sarda" pubblicato dalla ILISSO Edizioni di Nuoro, che ci ha gentilmente concesso la possibilità di diffondere e valorizzare un'altro aspetto della ricchezza culturale della nostra Isola: la musica e l'originalità del patrimonio organografico Sardo.

Uno degli obiettivi della nostra iniziativa editoriale è la valorizzazione e diffusione delle eccellenze sarde, siano esse culturali, tecnologiche, economiche e imprenditoriali, e la ILISSO Edizioni rientra certamente in una di queste categorie.


Piffaru e tamburu | Fotografia: Pietro Paolo Pinna, Nuoro (Archivio Ilisso)Flautu ’e linna
Píferu Píffaru (Sassari)
Pipiriolu (Nulvi, Ossi)

Dati generali
Strumento in uso
Carattere melodico
Non costruito generalmente da chi lo suona
Occasione indeterminata

Area di attestazione
Sassari

Fonti iconografiche e letterarie del secolo scorso attestano l’esistenza a Sassari e in alcuni centri dell’Anglona de lu píffaru, un flauto traverso di medie dimensioni suonato solitamente insieme al tamburo.

Lo si può vedere nei dipinti di Simone Manca di Mores ed è ricordato nei celebri versi del poeta sassarese Pompeo Calvia: Lu píffaru e tamburu, e sona e ruglia forti, tra marcia e duru-duru, con noti longhi e forti.

Lo strumento cadde in disuso già nell’Ottocento, sostituito da un ottavino opportunamente modificato. Giulio Fara scriveva infatti nel 1917 a proposito di questo strumento: «non mi è stato possibile trovare alcun esemplare originale, di fattura isolana, contadinesca, poiché già da oltre un secolo i pochi suonatori popolareschi tuttora esistenti, si contentano di servirsi di antichi ottavini che adattano alla capacità propria, turandone i buchi e legandone le chiavi».

Ancora oggi le processioni solenni del gremio dei Viandanti sono accompagnate dalle melodie di uno strumento simile a quello descritto dal Fara: un normale ottavino d’orchestra in ebano al quale sono state asportate le chiavi e otturati i fori che non servono alla realizzazione delle ristrette melodie tradizionali.

Si hanno invece notizie indirette sull’esistenza dell’antico flauto traverso di sambuco in alcuni centri del Sassarese ancora nella prima metà di questo secolo ma non si è potuto reperire nessuno strumento.

Testo: Franco Oppo | Fotografia: Pietro Paolo Pinna, Nuoro (Archivio Ilisso)

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