Fisco in Sardegna: da rivoluzione a telenovela
- Scritto da Effe_Pi
Sembra sfumata la fiscalità di vantaggio che doveva trovarsi nella finanziaria ma Cappellacci spera ancora.
Quella del fisco sardo potrebbe essere una delle rivoluzioni di più breve durata della storia: sono bastati due giorni per far sfumare le speranze accese intorno a una modifica dell’articolo 10 dello Statuto da parte del governo, per concedere una fiscalità di vantaggio alla Sardegna. Una modifica che qualcuno sostiene non ci sia mai stata, mentre il governatore Ugo Cappellacci si infuria e vola a Roma per “dichiarare guerra” all’esecutivo ma si rabbonisce subito dopo aver incontrato il vicepremier Angelino Alfano, segretario di quel Pdl di cui ancora fa parte.
Ripercorriamo la vicenda, che sta diventando ormai una telenovela in stile “Sentieri”, già raccontata nell’articolo dal significativo titolo “Fisco: rivoluzione in Sardegna, sogno o realtà?”: due giorni dopo i proclami della giunta regionale, infatti, si è scoperto che la bozza della legge finanziaria non conteneva nessuna fiscalità di vantaggio per l’isola, e Cappellacci ha convocato la giunta a Roma definendo l’atteggiamento del governo “inaccettabile, gravissimo, una scorrettezza senza precedenti” e spiegando che “ora siamo pronti a qualunque gesto". È bastato però l’incontro di stamattina col segretario del suo partito per ridurre il governatore furioso a più miti consigli: “Il vicepresidente del Consiglio presenterà un emendamento per ripristinare il testo della legge di stabilità concordato con la Regione e contenente la modifica dello Statuto sardo, che apre la strada della nostra autonomia fiscale", aggiungendo che questo “non solo ci consente nell'immediato di consolidare il risultato della riduzione dell'IRAP del 70%, ma anche di proseguire con la riduzione delle accise e andare avanti verso quello che per noi è l'obiettivo finale: la zona franca integrale della Sardegna".
Insomma, tutto sistemato? Chissà. In realtà c’è chi sostiene che la modifica “concordata" non sia mai esistita. Lo scrive, sul suo profilo Facebook, il deputato del Pd Francesco Sanna, ricordando che lo Statuto sardo, fonte di rango costituzionale, “prevede che il Presidente della Regione debba essere invitato a partecipare al Consiglio dei Ministri ‘quando si trattano questioni che riguardano particolarmente la Regione’ (articolo 47, secondo comma) e poiché non risulta che l'onorevole Cappellacci fosse presente o invitato alla riunione del Consiglio dei Ministri” Sanna aveva pensato “che a Palazzo Chigi avessero compiuto un grave errore”. Leggendo il comunicato ufficiale del governo, però, il deputato “non ha trovato traccia” dell’importante modifica dello Statuto sardo. Sanna aggiunge di aver chiesto “ad alcuni ministri se fosse stata discussa” la questione, “e tutti mi hanno escluso la cosa”. Insomma, per l’esponente democratico la modifica non è mai esistita, anche se lui si dice d’accordo con l’eventuale provvedimento e vuole promuovere “l'approvazione di un emendamento” alla finanziaria o ad altro decreto.