Spiagge, crollo a giugno tra meteo e Covid
- Scritto da Effe_Pi
In Sardegna calate dell’80% le presenze negli stabilimenti balneari, penalizzati da piogge e paura dei contagi.
Dove non è arrivato il ciclone Covid-19, ci si è messo il maltempo: comincia con il segno meno la stagione 2020 delle spiagge, anche se le prenotazioni per luglio e agosto fanno ben sperare. Le perdite più gravi sono state in Sardegna, dove il calo è stato addirittura dell’80%, più che nelle altre regioni che puntano su questo tipo di turismo, con Lazio e in Molise a meno 75%, Campania e Basilicata 70%. Non va molto meglio in Friuli Venezia Giulia (-65%) e Sicilia (-60%), Calabria (-55%), Veneto e Abruzzo(-50%). Cali del 45% in Liguria e Marche, del 40% in Emilia-Romagna e Puglia, del 30% in Toscana.
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"Per gli imprenditori balneari la stagione estiva - dice Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe Confcommercio - è iniziata in ritardo e con la concentrazione delle presenze nei fine settimana". I più fortunati - dice Capacchione, - “hanno avuto leautorizzazioni per allestire le proprie strutture soltanto a maggio inoltrato per poter, poi, aprire i cancelli a fine mese. Ma solo nella seconda metà di giugno i primi turisti hanno iniziato ad usufruire dei servizi di spiaggia, erogati sempre tenendo conto dei protocolli di sicurezza. Buone le presenze nei week end, ma i numeri riscontrati non sono assolutamente sufficienti per risollevare i conti dopo una primavera totalmente mancata". "La causa principale, anche per la nostra categoria, è statala pandemia da Covid-19 - aggiunge - e la conseguente crisi economica, tanto che alcuni stabilimenti balneari questa estate hanno deciso di non aprire affatto perché non sarebbe stato remunerativo, con la conseguenza della perdita di diversi posti di lavoro, non solo stagionali”.