Roma - Feyenoord e la violenza prevedibile
- Scritto da Effe_Pi
Scontri nella capitale causati dagli ultrà olandesi, che sono noti in tutta Europa da decenni per episodi di questo genere e figurano tra le tifoserie più violente in assoluto.
A Roma gli ultrà olandesi del Feyenoord Rotterdam, scesi nella capitale per il match di Europa League di stasera causano gravi incidenti, danneggiando tra l’altro la fontana della Barcaccia in Piazza di Spagna, e sui media e social italiani è tutto un fiorire di articoli e post sorpresi sui “civili” olandesi che si rivelano violenti, che fanno queste cose “solo quando non sono a casa loro”, e che se lo potrebbero permettere in Italia perché “chiunque può fare ciò che vuole”. Premesso che sicuramente i responsabili dell’ordine pubblico di Roma hanno sottovalutato la situazione, questo è vero anzitutto perché basta un’occhiata sul web per capire che gli hooligans del Feyenoord sono famosi e livello internazionale come una delle tifoserie più violente e aggressive del continente.
Anche negli ultimi anni si sono resi protagonisti di molti episodi di teppismo: ad esempio, nel 2014 di ritorno da una trasferta hanno devastato un treno tra Gouda e Rotterdam, dal 2009 non possono andare in trasferta ad Amsterdam per i troppi disordini causati in precedenza, a settembre del 2014 hanno causato gravi disordini a Siviglia, per un’altra partita di coppa, e nel 2006, la città francese di Nancy è stata messa a ferro e fuoco dagli ultrà olandesi, con tanto di scontri dentro lo stadio, partita sospesa e obbligo per il Feyenoord di giocare a porte chiuse le successive partite di coppa. Ma gli hooligans biancorossi sono famosi soprattutto per la battaglia che li ha visti opposti agli storici “nemici” dell’Ajax.
In particolare, nel 1997, una vera e propria guerriglia premeditata è stata scatenata dai due gruppi sull’autostrada A9 vicino alla città di Beverwijk, dove si sono incontrati circa cento hoolgans per parte, armati di coltelli, mazze da baseball e armi per l’elettroshock, con scontri durissimi che portarono alla morte di uno degli ultrà di Amsterdam, Carlo Picornie. Insomma, c’è poco da sorprendersi di quello che è accaduto a Roma in questi due giorni, per capire come bisognava regolarsi sarebbe stato sufficiente che gli uffici del prefetto di Roma, o quelli del Ministero degli Interni, avessero fatto qualche ricerca un po’ approfondita su Internet in inglese o olandese, e avrebbero trovato video molto esemplificativi come quello sotto.