Mare sardo alla Francia: bufala o realtà?
- Scritto da Effe_Pi
Le accuse di Pili, che mobilita i pescatori del Nord Sardegna, vengono respinte dal governo che però ammette: esiste l'accordo ma ancora non è stato ratificato dal Parlamento quindi non è esecutivo.
Un pezzo di mare tra i più pescosi, al largo della Sardegna e della Liguria, ceduto alla Francia con un accordo segreto dal governo italiano. È questa una delle ultime accuse rivolte all’esecutivo guidato da Matteo Renzi, dopo che giorni fa un peschereccio partito da Alghero è stato bloccato dalle autorità transalpine perché quelle sarebbero ormai “acque territoriali francesi”, secondo il deputato Mauro Pili e il senatore leghista Roberto Calderoli, tra i primi a denunciare lo “scandalo”. Ma le cose stanno proprio così? In parte, ma non del tutto: non ancora, almeno. Lo ha spiegato, in risposta ad un’interrogazione parlamentare del Movimento 5 stelle, il sottosegretario agli esteri Benedetto Della Vedova, che ha precisato anzitutto come i francesi abbiano ammesso di aver commesso un “deprecabile errore” sul peschereccio Mina, ma ha ammesso che esiste un “accordo di Caen”, firmato a marzo 2015, che prevede nuovi confini marittimi tra l’Italia e i “cugini” transalpini.
Della Vedova ha poi proseguito spiegando che gli accordi esistenti su questa materia risalivano addirittura al 1892, e che la nuova intesa è frutto di un lungo lavoro, svolto a partire dal 2006: a guidarne i contenuti sarebbero i criteri stabiliti “dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare”, primo fra tutti “il principio della linea mediana per i mari territoriali e del risultato equo per la piattaforma continentale”. Il rappresentante del Governo rivendica poi di aver ottenuto uno spostamento verso la Corsica della zona italiana in direzione della Toscana e di aver salvato un’area ad ovest delle Bocche di Bonifacio. Ma il problema fondamentale è che l’accordo non è ancora esecutivo, visto che per esserlo deve essere ratificato dal Parlamento, che però al momento non ne sa ancora nulla, come ha spiegato la deputata sarda del Partito Democratico, Romina Mura, che parla esplicitamente di “bufala” visto che le camere non hanno approvato niente del genere, e dice di andare “a dormire tranquilli”, perché “Les enfants de la patrie non si prenderanno il nostro mare!”.
Nelle carte sono presenti solo le coordinate marine senza mappe, ed è quindi difficile verificare se vengano seguite le indicazioni di Montego Bay (la convenzione di cui parla il governo), certo è un dato di fatto che l'accordo finora è stato riservatissimo, nessuno era stato avvertito (nemmeno i parlamentari), tanto meno gli operatori del settore: forse per questo, le precisazioni non hanno fermato la rabbia dei rappresentanti delle marinerie di Golfo Aranci, Santa Teresa di Gallura, Palau, Olbia, Porto Torres, Siniscola, Alghero, che insieme al deputato di Unidos hanno chiesto di "revocare immediatamente l'accordo che regala alla Francia i mari a Nord della Sardegna". Una trentina di pescherecci con equipaggi si sono ritrovati al molo pescatori di Golfo Aranci all'alba, con uno striscione bianco con la scritta "No mare di Sardegna alla Francia".