Expo: la Regione Sardegna difende il porcetto
- Scritto da Effe_Pi
L'assessore alla Sanità Arru sostiene l'assenza di motivazioni per escludere il maialetto dalla kermesse mondiale di Milano sul cibo, anche dal ministero della Salute ore arriva un'apertura.
La Regione sarda difende il maialetto dalle discriminazioni che potrebbero escluderlo dall’Expo. Dopo le polemiche dei giorni scorsi nell’isola, sull’impossibilità per quello che è forse il piatto più tipico della cucina sarda di partecipare alla kermesse mondiale milanese sul cibo, oggi l’assessore alla Sanità della Giunta Pigliaru, Luigi Arru, è intervenuto con forza nel corso di una trasmissione televisiva della Rai, per difendere il porcetto. Arru ha detto che “il maialetto sardo andrà all’Expo” e non c’è “alcun motivo logico e soprattutto di carattere sanitario perché ne resti escluso". Anche il direttore generale del settore Veterinario del ministero della Salute, Silvio Borrello, secondo una nota della Regione ha garantito “il totale supporto da parte del governo a fronte delle garanzie sanitarie da parte della Regione”.
"La Sardegna è in grado di offrire tutte le garanzie sanitarie richieste dall'Unione Europea, pertanto paure e polemiche sono assolutamente infondate", ha assicurato Arru spiegando che "i maialetti, prima di essere esportati, vengono sottoposti a un processo di termizzazione che garantisce al 100% l'eliminazione di ogni possibile virus”. L'esponente della Giunta ha peraltro precisato che "gli animali sottoposti a termizzazione sono già ampiamente e accuratamente controllati prima, tanto da poter escludere a priori la presenza di virus che, comunque, non è in alcun modo pericoloso per gli esseri umani".
"C'è molta confusione sull'argomento", ha concluso l’assessore alla Sanità, ricordando che tutte le aziende sarde regolarmente registrate e censite "sono sottoposte a severi e regolari controlli per garantire la sicurezza dei prodotti" mentre “la peste suina colpisce soltanto i capi allo stato brado, di sicuro non quelli destinati all’Expo”. Insomma, un allarme ingiustificato che se rientrerà potrebbe impedire che la Sardegna perda una grande occasione di promozione della punta di diamante della sua cucina davanti al mondo intero.