Da Toscana a Sardegna: 1500km per la tartaruga Gps
- Scritto da Effe_Pi
Un progetto dell'Università di Pisa ha seguito un piccolo esemplare di Caretta Caretta attraverso Capraia, la Corsica e Bonifacio, fino alle coste sarde.
Ha percorso oltre 1500 chilometri di mare, dalle coste della Toscana meridionale fino a quelle della Sardegna occidentale, la tartaruga Caretta caretta che è stata monitorata utilizzando tecniche di telerilevamento satellitare nell’ambito del progetto Caresat dell'Università di Pisa, finanziato dalla Regione Toscana nell'ambito del programma Go Green Mare 2014. L’obiettivo è quello di migliorare la conservazione delle tartarughe nell’area, e per questo il gruppo di ricerca dell'Ateneo pisano, guidato da Paolo Luschi, ha studiato gli spostamenti di un piccolo esemplare di soli 38 centimetri che era stato ritrovato dal Corpo forestale dello Stato nei pressi dell'isola di Montecristo ed è stato poi curato e riabilitato dal Centro Recupero Tartarughe Marine di Talamone (Grosseto).
"È la prima volta in Italia che vengono studiati gli spostamenti di un esemplare così piccolo - ha spiegato Luschi - perché al momento del rilascio la tartaruga aveva una lunghezza di soli 38 cm e proprio per questo abbiamo applicato al carapace una trasmittente speciale, di soli 49 grammi di peso, che ha comunque fornito localizzazioni frequenti e di buona qualità, consentendoci di ricostruirne la rotta". Dopo essersi allontanata dalle coste della Toscana meridionale dove è stata rilasciata, la tartaruga ha fatto tappa in Capraia, per poi costeggiare la Corsica da nord a sud sino ad attraversare le bocche di Bonifacio e scendere lungo la costa occidentale della Sardegna.
"Uno degli aspetti che ci ha maggiormente sorpreso - ha aggiunto Luschi - è stata la notevole mobilità della piccola tartaruga. In due mesi ha percorso quasi 30 km al giorno per un totale di circa 1500 km a una velocità media di oltre 1 km/h. Negli ultimi anni abbiamo monitorato il comportamento di sette giovani tartarughe pescate accidentalmente nelle acque toscane e riabilitate dai centri di recupero di Livorno e Grosseto e la maggior parte di esse ha soggiornato a lungo nelle acque toscane vicino al luogo di rilascio, anche se alcune di loro hanno intrapreso movimenti a lunga distanza verso il Mar Tirreno centro-meridionale e oltre, con una tartaruga che si è spinta fino alla costa occidentale della Grecia".