Brexit, 1000 imprese sarde attendono novità sul commercio
Confartigianato dell’isola preoccupata dalle possibili difficoltà nell’export verso il Regno Unito che secondo gli ultimi dati vale 47 milioni di euro.
Circa mille piccole imprese sarde attendono di capire cosa accadrà con la Brexit e i timori per l'export crescono. "Nessuno conosce nel dettaglio l'accordo che regolerà i rapporti commerciali tra Regno Unito e la UE, e ciò ci preoccupa abbastanza - afferma Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna - anche perché auspicavamo l'istituzione di un'area di libero scambio con regole armonizzate, ma di questo, per ora, nessuno ne parla”.
Soprattutto servirà particolare attenzione nel caso in cui il Regno Unito decidesse di chiudere accordi bilaterali con paesi come gli Stati Uniti. Per questo è necessario “essere certi che quel paese non diventi un punto di ingresso per prodotti di Italian Sounding e non a norma europea". Dobbiamo prepararci “a nuove regole e a nuovi standard da applicare per ogni prodotto - prosegue Matzutzi - non sarà facile ma come Associazione stiamo per predisporre degli incontri, che si svolgeranno in webinar, proprio per preparare gli imprenditori, ovviamente appena appena si conosceranno i dettagli dell'accordo".
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Secondo i dati più recenti, di inizio 2019, le imprese sarde hanno piazzato sul suolo inglese oltre 47 milioni di euro di merci. I dati elaborati dall'Osservatorio per le MPI di Confartigianato Imprese Sardegna sull'export delle MPI isolane nel Regno Unito, su fonte ISTAT, ci dicono come questo Paese risulti essere il 9° mercato di destinazione delle esportazioni manifatturiere della Sardegna. Per Confartigianato Sardegna, il problema più importante che le aziende potrebbero dover affrontare, potrebbe essere quello relativo a ciò che, attualmente, dal punto di vista tecnico, non può essere definito "esportazione" ma che potrebbe diventarlo improvvisamente, con la conseguente introduzione della normativa doganale europea".
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