Il pecorino solidale sardo arriva a PyeongChang
- Scritto da Effe_Pi
Il prodotto dell’isola è presente ai giochi olimpici invernali in corso in Corea del Sud, dove si può assaggiare a Casa Italia.
Il "Pecorino etico solidale" e' fra i prodotti presenti ai Giochi Olimpici invernali, in corso fino al 25 febbraio a PyeongChang, in Corea del Sud. Gli ospiti di Casa Italia, sede del Coni, hanno l'opportunità di apprezzare la ricetta tipica del formaggio, risultato dell'accordo di filiera tra Coldiretti Sardegna, Fdai e Biraghi, azienda piemontese leader in Italia nella produzione e commercializzazione di prodotti caseari. "Un orgoglio per tutti i pastori sardi", ha sottolineato a Nuoro il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu, "perché abbiamo una vetrina internazionale, una delle migliori possibili per il cibo, perché il nostro pecorino sarà nella casa dello sport, le Olimpiadi".
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In particolare, è presente il grattugiato fresco del Pecorino solidale, combinazione fra due formaggi italiani: 70% Pecorino romano e 30% Gran Biraghi. Nel marzo 2017, momento di maggiore crisi per i pastori sardi dovuto al crollo del prezzo del latte ovino (50-60 centesimi al litro), Biraghi strinse un accordo con la Cooperativa allevatori Sulcitani di Carbonia e pagò il loro pecorino a 6,20, invece che a 4,2 euro al chilo, in modo da garantire un'equa remunerazione ai produttori. L'accordo prosegue anche ora che il mercato del pecorino è in ripresa: il gruppo piemontese, che lavora solo latte 100% italiano ed è fornitore ufficiale di Casa Italia ai Giochi olimpici invernali, acquista il formaggio dalla Cooperativa pastori di Dorgali.
Nei primi 10 mesi dall'accordo, il Pecorino Solidale Biraghi è stato distribuito in più di 2000 punti vendita sul territorio italiano, dal Mezzogiorno alle regioni del Nord, con picchi in Piemonte e Sardegna. Nel primo anno Biraghi ha acquistato mille quintali di Pecorino romano. L'obiettivo è di 2mila quintali l'anno. Stamane Coldiretti ha segnalato che il prezzo del pecorino romano continua a salire in media di un punto percentuale la settimana: l'ultima rilevazione Clal la scorsa settimana lo dà a 7,80 euro al chilo, +2,67% rispetto a sette giorni prima, con punte di oltre otto euro. Ma al trend di crescita del formaggio non è seguito un analogo incremento del prezzo del latte, pagato ai pastori 85 centesimi al litro. "Se applicassimo lo stesso trend del prezzo del Romano al latte", spiegano Cualbu e il direttore di Coldiretti Sardegna, Luca Saba, "la remunerazione di quest'ultimo ai pastori dovrebbe oscillare tra 1,11 e 1,21 euro al litro". "Questa differenza", calcola l'organizzazione di categoria, "costa ai pastori attorno agli 80 milioni di euro, circa il doppio rispetto ai 45 milioni di euro stanziati dalla Regione per la crisi dello scorso anno.
Foto: Pixabay | CC0 Public Domain