Birra: il fisco ne beve un sorso ogni due
- Scritto da Effe_Pi
Il nuovo aumento delle tasse sulla bevanda secondo Assobirra mette in difficoltà un settore che potenzialmente potrebbe generare 7mila posti di lavoro l'anno.
La birra diventa un genere di lusso? È quello che pensano i produttori della bevanda alcolica, sempre più amata in Italia e Sardegna, dopo che dal primo gennaio è scattato un nuovo aumento delle accise su questo tipo di prodotto. Alberto Frausin, presidente di Assobirra, l’associazione dei produttori, dice che “è successo quello che temevamo: circa un sorso su due della nostra birra la berrà il fisco. E pensare che se la pressione fiscale su questo prodotto fosse analoga a quella di Spagna o Germania, il settore potrebbe generare settemila nuovi posti di lavoro in un anno".
L’aumento c’è stato nonostante i produttori abbiano cercato in qualche modo di fare “lobby”, visto che come dice lo stesso Frausin "grazie al lavoro di questi mesi e all'attenzione mostrata da una buona parte della politica, a sostegno dei produttori sono arrivati 9 emendamenti firmati da 100 tra senatori e deputati appartenenti a tutte le principali forze politiche di maggioranza e opposizione nel corso dell'iter di approvazione della legge di Stabilità. Purtroppo tutto questo non è stato sufficiente per scongiurare l'ultimo aumento, il terzo in 15 mesi”.
La speranza è che il Governo Renzi intervenga per ridurre una tassa introdotta dall’esecutivo di Letta. Intanto i primi dati di AssoBirra mostrano, negli ultimi mesi dell'anno, un calo di vendite di circa il 5%, in linea con quanto ipotizzato dallo studio REF Ricerche. Ma a cambiare sono anche le modalità di consumo: cresce una dimensione più domestica del prodotto, con consumi di birra che si spostano dal cosiddetto Fuori Casa (On Trade) all'acquisto nella distribuzione moderna e tradizionale (Off Trade): rispetto al 2012, nel 2013 il primo è sceso dal 41% al 40,3%, mentre il secondo è corrispondentemente salito dal 59% al 59,7. Uno spostamento che arreca un danno per l'Erario legato ad un calo di gettito IVA garantito dai consumi "Fuori Casa".