Anche Renzi contro i precari della ricerca?
- Scritto da Effe_Pi
Bocciata da governo e Pd una norma che poteva consentire l'assunzione di 150 lavoratori temporanei "storici" dell'ISPRA, Istituto nazionale per l'ambiente.
Il Governo Renzi ha cambiato verso alla politica italiana? forse, ma non sembra che lo abbia fatto per quanto riguarda la ricerca, in particolare quella pubblica. A dirlo sono i precari dell'ISPRA, l'Isituto pubblico nazionale che si occupa di ambiente e ricerche ad esso legate, di cui si è fatta portavoce sul suo sito nazionale SEL (Sinistra Ecologia Libertà), in particolare il suo responsabile ambiente Marco Furfaro, candidato alle prossime elezioni Europee del 25 maggio con la lista "L'Altra Europa con Tsipras" (nel collegio centro Italia): in particolare, precari e candidato dicono che "il Governo Renzi e il Partito democratico sono per il rilancio del Sistema ambientale nazionale ma non per la stabilizzazione dei suoi precari storici. Una contraddizione evidente" che viene riscontrata nel testo approvato, da parte della Camera dei deputati, "della nuova e importante norma che riconosce e regolamenta la rete di controlli e ricerca ambientale italiana, e che vede l’Istituto come parte fondamentale del sistema stesso".
Una legge di cui Furfaro parla come "nel complesso positiva, che finalmente valorizza l’ISPRA, ma in cui l’esecutivo del “cambio di verso” e il suo principale partito non pensano debba trovare cittadinanza l’assunzione dei circa 150 lavoratori che ancora si trovano in una condizione di precarietà, con anzianità tra i 5 e i 10 anni o oltre". I ricercatori e tecnici dell'ISPRA erano diventati noti, tra il 2009 e il 2010, per la lotta che li aveva portati per 59 giorni sul tetto di una sede del loro ente, nel quartiere romano di Casalotti, e in seguito hanno proseguito con altri mezzi la loro lotta, arrivando a incontrare anche il presidente della Repubblica Napolitano (come da foto), senza però riuscire a risolvere definitivamente il problema precariato. L'articolo pubblicato dal candidato aggiunge che "il circolo ISPRA e tutta SEL hanno contribuito in maniera fondamentale al testo di legge uscito da Montecitorio, con emendamenti approvati sulla ricerca applicata, i laboratori, l’attività degli ispettori ambientali e altri temi, ma nonostante gli sforzi dei parlamentari del gruppo, hanno visto bocciato in aula il proprio emendamento salva-precari con il voto contrario decisivo del Pd, compreso quello degli esponenti della sua minoranza 'interna'". Un emendamento, attacca SEL, che peraltro "non chiedeva nuovi fondi per le assunzioni, ma esclusivamente la possibilità di utilizzare in deroga i fondi del turnover derivati dai pensionamenti di questi anni nell’ente, per assumere lavoratori già idonei in concorsi pubblici nazionali". Una decisione, da parte di quello che dovrebbe essere il principale partito progressista del paese, che viene definita "drammatica per i precari e incomprensibile da un punto di vista politico, visto che lo stesso gruppo del Pd aveva presentato un emendamento in tutto identico a quello di SEL (e del Movimento 5 Stelle, Ndr), che è stato ritirato al momento del voto, dopo aver registrato il parere contrario del governo di cui lo stesso Pd è oggi l’azionista di maggioranza".
Un neo che quindi "rovina la soddisfazione per l’ottimo lavoro portato avanti nel corso degli ultimi mesi e che dovrebbe indurre iscritti, elettori e simpatizzanti del Pd a riflettere sulla reale natura di questo partito ad oggi, visto che a parole non c’è esponente democratico che non abbia assicurato di essere dalla parte dei precari, e questo è stato evidente in particolare col loro presenzialismo durante l’occupazione del tetto di Casalotti nel 2010, quando molti dei parlamentari che oggi hanno votato contro l’emendamento per i precari venivano a portare solidarietà agli stessi, sempre a favore di telecamera". Resta il Senato, come possibilità per Renzi, il suo governo e il suo partito di "dimostrare che vogliono veramente 'cambiare verso', almeno sul precariato nella ricerca pubblica". SEL ISPRA e nazionale si dice "sempre pronta a ricredersi, certo è che a queste condizioni diventa sempre più difficile ricostruire un’alleanza oggi inesistente, e si rivela sempre più giusta la scelta di aderire per le prossime europee del 25 maggio alla Lista unitaria 'L’Altra Europa con Tsipras', unica possibile alternativa all’austerità e al populismo, che come sempre colpiscono i più deboli, i precari, i giovani e i non garantiti".