Rissa Grillo - Renzi tra propaganda e selfie
- Scritto da Effe_Pi
Finisce in accuse e propaganda l'incontro tra il leader Pd e quello M5S per le consultazioni sul possibile nuovo governo.
La definitiva vittoria della politica – spettacolo, il trionfo del berlusconismo, del Parlamento come semplice “vetrina” di decisioni, strategie e tattiche pensate altrove, della società dello spettacolo di cui parlava Guy Debord, tra streaming delle consultazioni per il nuovo governo e “selfie” (così si chiama oggi l’autoscatto di una volta) al termine di incontri politici sul futuro dell’Italia.
Questo è stato l’attesissimo incontro di oggi tra il premier incaricato Matteo Renzi e il comico e leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, nell’ambito delle consultazioni per la formazione del nuovo governo che dovrebbe essere guidato dal segretario del Partito democratico.
L’incontro è cominciato con Renzi che ha cercato di assumere un aplomb il più possibile istituzionale, ringraziando la delegazione M5S e cercando di spiegare cosa il suo possibile governo vorrebbe fare (a partire dalla riforma delle province), ma è quasi subito degenerato in una rissa propagandistica, quando Grillo ha interrotto l’avversario con un “noi siamo i conservatori” e ha proseguito accusando l’interlocutore di essere schiavo “dei poteri forti”, di aver “copiato la metà” del programma Cinque stelle e dichiarando che non meritava “nessuna fiducia”. D’altro canto Renzi, forse “trascinato” sul terreno della propaganda (ma non è sembrato sorpreso) ha ribattuto insinuando che il comico sia in difficoltà “con la prevendita del nuovo spettacolo” e chiedendogli di “uscire dal blog” per parlare dei problemi del paese.
Problemi che ovviamente, per l’ennesima volta, sono rimasti sullo sfondo. I “tifosi” delle due parti saranno sicuramente felici del comportamento dei loro idoli, tutti gli altri si chiedono a chi giova la continua rissa tra le parti in causa, che oltretutto non tocca se non marginalmente i contenuti. L’incontro – scontro è comunque la notizia del giorno, specie sui social dove gli hashtag #consultazioni e #renzigrillo vanno per la maggiore: a molti però è sembrata più una gazzarra da assemblea studentesca che una riunione tra i principali candidati a governare il paese. Così su Facebook c’è chi scrive “potrei aver assistito all'incontro Matteo-Beppe a qualche assemblea ai tempi del liceo autogestito. Amarcord” e a chi gli risponde che magari era più probabile alle elementari, visto il grado di maturità dimostrato, replica che “alle elementari non avevamo ancora pienamente sviluppato certi disturbi comportamentali... per non parlare dei livelli di testosterone”.
A ironizzare sui due protagonisti il deputato di Sel Daniele Farina, che nella sua rubrica su Facebook “Il falso quotidiano” dice che i due “sembravano Trombino e Pompadour di South Park. Personaggi diversi di uno stesso film”. Adesso, aggiunge il parlamentare, “Pompadour accusa Trombino di avergli rubato idee, quasi egli non le avesse saccheggiate a sua volta, disattivate e poi vendute nuove. Tristo palcoscenico”. Farina tuttavia si dice ottimista perché “agli italiani questa roba comincia a stare stretta. Dopo anni di teatro del dire e deserto del fare. Ma si vede a breve: patrimoniale, lavoro, scuola, spesa militare, diritti e droghe. Incalzeremo Trombino all'opera, mentre Pompadour, al solito, sta fermo ad aspettare”.
E al termine dell'incontro-scontro, i parlamentari M5S Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, che accompagnavano Grillo, hanno postato sulle loro bacheche Facebook una foto che li ritrae con il loro leader. Un 'selfie' che vede Grillo al centro, Di Battista alla sua destra che fa il segno della vittoria con la mano e Di Maio alla sinistra con il sorriso stampato sulle labbra. Anche questo un segno dei tempi della politica al tempo di Instagram.