Crisi a Portovesme, 4 operai su una ciminiera a 100 metri di altezza
- Scritto da Effe_Pi
La protesta dei lavoratori contro la cassa integrazione e il rischio concreto di licenziamenti nell’importante sito industriale del Sulcis.
Si trovano su una ciminiera alta oltre 100 metri dell’impianto di Portovesme, i quattro operai dell’azienda che protestano per la situazione occupazionale del sito e chiedono un incontro al ministero per sbloccare la situazione energetica in Sardegna. L'azienda sta aumentando la riduzione degli impianti, disattendendo gli impegni presi nei mesi scorsi - secondo quanto contestano i lavoratori - e serve trovare un prezzo equo per l'energia e scongiurare la fermata degli impianti. I lavoratori interinali nel giro di un mese potrebbero rimanere senza lavoro e senza alcuna copertura di ammortizzatori sociali. Il settore Appalti non riesce a dare ai lavoratori l'anticipazione della Cassa integrazione guadagni.
I sindacalisti del Sulcis-Iglesiente considerano il polo industriale sulcitano - per impatto occupazionale - l'Ilva della Sardegna. La Portovesme srl, stabilimento energivoro del gruppo anglosvizzero nell'omonimo polo industriale di Portoscuso, considerato sito d'importanza strategica nazionale, è l'unico produttore italiano di zinco e piombo da primario e da lavoro a circa 1.250 persone, fra le quali circa 400 lavoratori diretti. Ha una capacità produttiva di 150 mila tonnellate di zinco e di 70 mila tonnellate di piombo.
In crisi dall'anno scorso, a causa dell'elevato costo dell'energia, l'azienda aveva annunciato ai sindacati duna nuova procedura di cassa integrazione, dal 1 febbraio ma poi sospesa fino al 28 febbraio. Dopo una riunione mediata dalla Regione, la Portovesme srl si era impegnata a ritirare il provvedimento di Cigs e a riavviare gli impianti, a patto, però, di riuscire a stipulare accordi con società energetiche nazionali per ottenere enegia elettrica a "prezzi sostenibili con le produzioni”.
"La situazione - conferma Pierluigi Loi, segretario territoriale della Uiltec Uil - sta diventando drammatica. L'accordo sottoscritto a gennaio con la Regione Sardegna per ora non ha prodotto alcun risultato, e non sono servite neppure le interlocuzioni tra la Portovesme e alcuni 'player' nazionali della fornitura dell'energia. Insomma, finora non si sono create purtroppo le condizioni per permettere alla Portovesme srl di ripartire". A proposito dei lavoratori degli aziende degli appalti, Roberto Forresu, segretario della Fiom Cgil, ha aggiunto: "Da ieri sono in sciopero anche loro e lo saranno anche oggi, in conseguenza del pochissimo lavoro che ormai c'è nella fabbrica. Diventa ancora più urgente trovare una soluzione rapida a questa vertenza. Tutto si potrebbe risolvere con un accordo energetico, che consentirebbe la ripresa delle attività negli impianti fermi e, quindi, la conseguente rioccupazione dei lavoratori".
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