Un ponte Barumini – Napoli nel segno dell’archeologia
- Scritto da Effe_Pi
Accordo di tre anni tra la Fondazione sarda e il Museo partenopeo per nuove iniziative di promozione dei due territori e attività di ricerca condivise.
Un ponte tra Barumini, Sardegna centro sud, celebre per il villaggio nuragico sito Unesco, e Napoli. Un asse nel segno dell'archeologia, cultura, divulgazione scientifica. E' stato siglato un accordo tra Fondazione Barumini sistema Cultura e Museo Archeologico Nazionale di Napoli (Mann) per dar vita a nuove iniziative di promozione dei due territori, ricchi di storia.
Il protocollo d'intesa è stato sottoscritto dal presidente della Fondazione, Emanuele Lilliu, e dal direttore del Mann, Paolo Giulierini. "Un accordo triennale che punta a realizzare progetti scientifici a scopo divulgativo nel campo della ricerca archeologica", spiega Lilliu. Saranno messe in campo sinergie per l'allestimento di percorsi espositivi, convegni, pubblicazioni scientifiche e collaborazioni inserite nel circuito Unesco in Europa.
Da marzo al Centro Lilliu sarà allestita una mostra inedita per la Sardegna, sugli Etruschi, legata al percorso promosso al Mann nel 2020. Il Museo, infatti, darà in prestito un nucleo consistente di reperti. All'Archeologico partenopeo, invece, uno spazio espositivo sarà dedicato a Barumini in occasione della mostra internazionale "'Sardegna Isola Megalitica. Dai menhir ai nuraghi: storie di pietra nel cuore del Mediterraneo" (10giugno-11 settembre 2022), promossa a Napoli - dopo le tappe di Berlino, San Pietroburgo e Salonicco - dalla Regione Sardegna-Assessorato al Turismo, Museo Archeologico Nazionale di Cagliari e Direzione regionale dei Musei della Sardegna, insieme al Mann, progetto di Heritage Tourism finanziario con fondi europei. La collaborazione con la Fondazione sarà sostenuta anche da workshop, programmi di aggiornamento periodici tra i reciproci uffici sui temi della didattica, da focus sull'archeologia pubblica, con particolare riferimento alla tecnologia e agli open data. Durante i tre anni dell'accordo, spazio anche ad approfondimenti scientifici sui popoli italici e sulle connessioni tra le antiche civiltà del Mediterraneo.
Foto| Martin Lopatka via Flickr