Il mistero della Repubblica tutto sardo di Volpe 132 - Seconda parte
- Scritto da Serpico
La storia in due puntate della scomparsa dell'elicottero della Guardia di finanza al largo della costa orientale sarda il 2 marzo 1994.
Di Serpico
Il tempo passa e dopo due anni la procura militare archivia tutto come incidente.
Naturalmente i familiari, attraverso i loro legali, sono di diverso avviso e propendono invece per la tesi dell’abbattimento. L’interesse alla vicenda viene alimentato dal coraggio di due giornalisti che cercano di scavare nel torbido, attraverso inchieste non prive di ostacoli, reticenze e minacce velate.
Infatti, anni dopo una perizia ordinata dalla procura della Repubblica di Cagliari ha dato ragione a chi sosteneva che l'elicottero fosse stato abbattuto. Si procede dunque per duplice omicidio volontario.
Nel frattempo le stranezze si susseguono al punto da rendere l’intera vicenda talmente surreale da farla sembrare un film.
Da un hangar dell’aeroporto di Fenosu (vicino Oristano) scompare un elicottero (gemello di Volpe 132). Viene ritrovato dopo qualche tempo a Quartu S. E. (vicino Cagliari) mancante di alcuni pezzi e di parte della strumentazione di bordo.
Pezzi utili per il depistaggio in atto, da far ritrovare a sostegno della tesi del guasto tecnico?
La società proprietaria del velivolo è una società anonima e cambia più volte sede.
In Sardegna ha una sede a Cagliari ma poi viene trasferita a Nuoro.
Peccato che quel indirizzo a Nuoro non esista. La sede legale è invece a Roma, in un palazzo di proprietà del Ministero degli Interni, dove hanno sede diverse società commerciali. C’è puzza di servizi segreti e barbe finte!
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Le stranezze ci portano in Nord Africa.
Nella notte tra il 6 e il 7 luglio 1994, nel porto di Djendjen, a circa 300 chilometri da Algeri succede un fatto inquietante.
Un commando armato (siamo in piena guerra civile) fa irruzione di notte a bordo di un mercantile e compie una strage. I sette membri italiani dell’equipaggio, compreso il comandante, vennero trovati tutti con la gola squarciata. Una carneficina!
La nave “Lucina”, di proprietà della società `Sagittario’ di Monte Procida era giunta da Cagliari il giorno prima e stava effettuando un carico di 2.600 tonnellate di semola per conto della Sem Molini sarda, dell’ex presidente del Cagliari Calcio, Massimo Cellino.
Dopo la strage gli inquirenti accertarono la presenza sulla nave di sole 2.000 tonnellate di semola. Mancavano delle merci “non dichiarate” per 600 tonnellate, portate via dal commando assassino.
Due membri dell’equipaggio scamparono alla morte perché si erano trattenuti a Cagliari per una breve licenza.
Uno di loro era Tano Giacomina, di Oristano, agente segreto della struttura Gladio che per anni era stato infiltrato in Algeria. Ma questo è solo il primo di una lunga catena di misteri che circondano la strage della Lucina. Giacomina morirà poi in uno strano incidente, nel 1998, a Capo Verde.
Il suo corpo venne frettolosamente messo dentro una bara, senza che vi sia stato il riconoscimento, e spedito in Sardegna.
I suoi familiari hanno sempre nutrito dubbi sulla dinamica della morte del proprio congiunto.
Resta da capire l’insolita e inquietante presenza di un “gladiatore” a bordo di una nave commerciale.
Probabilmente una presenza a garanzia del carico particolare celato all’interno della nave. Oppure un ruolo non meglio definito di mediatore. Mistero che si aggiunge agli altri.
La versione ufficiale dei fatti attribuisce la strage ai terroristi del Gia, inserita nel difficile scacchiere politico di una zona fortemente instabile.
Armi, droga, scorie da smaltire nell’immenso continente africano? Qual è il nesso tra la vicenda algerina e la scomparsa di Volpe 132?
La nave “Lucina”, teatro della strage algerina, è la stessa che stava in rada a Feraxi quando scomparve l’elicottero dei finanzieri in mare. Incredibile coincidenza! Potrebbe trattarsi di una nave gemella?
I testimoni, appena videro le immagini in Tv la riconobbero senza dubbio alcuno.
Il mistero della scomparsa di Volpe 132 è legato in maniera indissolubile a vicende legate al traffico di armi e scorie radioattive.
Non a caso, il fascicolo dell’inchiesta venne acquisito e secretato agli atti della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, che indagavano sullo stesso argomento e vennero barbaramente uccisi solamente 18 giorni dopo, in un agguato a Mogadiscio.
Ma questa è un’altra storia! O forse no.
(... Qui la prima parte)
Foto | Michael Jansen su Flickr