Nuraghe nelle città degli emigrati: la proposta della regione
- Scritto da Effe_Pi
Sarebbero 121 come le città dove sono presenti circoli di sardi e sarebbero gli stessi emigrati a doversi occupare della loro costruzione, l'idea sta già suscitando polemiche e ironie specie sui social.
Un Nuraghe in ognuna delle 121 città dove esistono circoli di sardi. E’ la proposta – che sta già facendo molto discutere – lanciata dal presidente della regione Sardegna – Cristian Solinas – e dall’assessore al lavoro, Alessandra Zedda, con il progetto “Casa Sardegna”. Un’idea che dovrebbe servire a “rafforzare il legame con i tanti sardi nel mondo che sono custodi della tradizione e della cultura millenaria della nostra Isola e ambasciatori della sua migliore immagine, perché ovunque siano andati a vivere si sono connotati per il loro profondo senso del dovere, del rispetto e della lealtà”.
LEGGI ANCHE | La Sardegna era Atlantide? il mistero è nei nuraghi
Il primo obiettivo dell’iniziativa, ha aggiunto Zedda, è quindi “la costruzione di un nuraghe, nelle diverse forme artistiche, da parte degli emigrati, che abbiamo individuato come ‘missionari di Sardegna’, nelle città in cui operano i 121 circoli dei sardi” perché, ha precisato Solinas, ”abbiamo nel nuraghe un elemento di identità collettiva nel quale tutti i sardi possono riconoscersi e nel quale chi è sardo può riconoscere un tratto distintivo dell’Isola. Consentire di edificare questo nostro simbolo significa anche portare nel mondo un’immagine della Sardegna legata non solo alle sue ben note potenzialità paesaggistiche, ma anche ai suoi aspetti culturali, dei quali siamo fieri eredi e portatori”.
Molte le reazioni tra l’ironico e il sarcastico arrivate dal web e da esponenti politici, per quello che viene considerato da più parti un luogo comune folkloristico e un modo per sminuire con riproduzioni di plastica una civiltà millenaria come quella nuragica. Ad esempio il movimento di Mauro Pili, Unidos, parla sul suo blog di “Un insulto alla magnificenza dell'immensa Civiltà Nuragica sottoposta alla demenzialità di governanti privi di qualsivoglia rispetto per l'arcaica storia del nostro popolo”, mentre c’è chi ipotizza che la regione “riuscirà a fare emigrare anche i Nuraghe con la promessa che all'estero c'è grande interesse per il nostro patrimonio archeologico”.