La Regione Sardegna al Salone del Libro, ma senza gli editori
- Scritto da Anna Maria Cantarella
L’assessorato alla Cultura ha estromesso l’AES dalla manifestazione culturale torinese.
La Regione Sardegna sarà presente al Salone del Libro di Torino 2019, non ci sarà però l’AES (Associazione Editori Sardi) che invece parteciperà per conto proprio, con uno stand separato e senza i simboli istituzionali, che sarà finanziato dalle risorse previste dalla legge a sostegno dell’editoria isolana.
Il 16 aprile, giorno di pubblicazione del bando per la partecipazione al Salone del Libro di Torino, la Regione ha pubblicato il verbale di una gara indetta il 25 marzo, con base d’asta di 39mila euro più iva per lo svolgimento di un servizio che prevede diverse mansioni specifiche, dalla segreteria al coordinamento con le aziende editoriali, dal trasporto dei libri alla realizzazione del programma culturale, della comunicazione e dell’ufficio stampa. L’incarico è stato affidato all’offerta più bassa e l’assessorato regionale alla Cultura ha attribuito le risorse per la promozione dell’editoria sarda alla Smeralda Consulting di Sassari, società di servizi di carattere generalista che gestirà lo stand con un costo di 22mila euro, con un ribasso sulla base d’asta del 40,5%, quando la soglia di anomalia era fissata al 20,5%. Di fatto gli editori sardi sono rimasti fuori.
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Lo strappo quindi non si ricuce. Enorme lo sconcerto dell’AES che, per bocca della presidentessa Simonetta Castia, ha fatto che sapere che gli editori parteciperanno lo stesso in modo autonomo, visto che sono stati esclusi dalla Regione che ha agito attribuendo le risorse economiche non sulla base della qualità e della programmazione culturale, “ma in un'ottica di ribasso e di risparmio delle risorse". Castia continua: “In tal modo la Regione si è garantita la sola presenza istituzionale, finanziandola però attraverso i fondi dell'editoria ed escludendo allo stesso tempo gli editori. Invece di sostenerci, la Regione in questo modo ci sta danneggiando, e sta svilendo la professionalità degli operatori del libro”.
Gli editori sardi saranno presenti lo stesso, all’interno del padiglione Oval, ed esporranno la loro produzione libraria, interagiranno con i visitatori e gli operatori del settore rimediando alla scelta definita “suicida e fallimentare” dell’assessorato regionale alla Cultura di non avvalersi dell’AES per lo stand regionale, che in questo modo sarà vuoto, senza libri, pieno solo di iniziative istituzionali. “Con la nostra presenza, - ha sottolineato ancora la presidentessa Castia - oltre a evitare di compromettere l’immagine dell’editoria sarda e dissentire fortemente dalle modalità di gestione che ci paiono fortemente anomale vogliamo comunicare a tutti i visitatori che noi ci siamo, che la nostra voce è unanime e che ci batteremo sin da ora perché non ci siano più disservizi e ripercussioni negative sull’operato degli editori sardi, che devono essere sostenuti e non affossati”.
L’AES è riuscita anche a salvare gli appuntamenti principali non previsti nello stand della Regione, che sono stati inseriti all’interno del programma generale del Salone del Libro. Si tratta del ricordo di Manlio Briaglia e di Paolo Pillonca.
Foto | Rocco Lucia su Flickr