Imprese al femminile: in Sardegna persi 2mila posti di lavoro
- Scritto da Anna Maria Cantarella
Le imprese al femminile soffrono la crisi anche a causa della difficoltà delle donne di conciliare lavoro e famiglia.
Duemila posti di lavoro persi, 700 aziende artigiane femminili chiuse: i dati raccolti dall’Osservatorio per le Pmi di Confartigianato Imprese Sardegna, elaborati su fonte Istat e UnionCamere-Infocamere, disegnano un quadro allarmante della situazione dell’imprenditoria femminile dell’isola. In Sardegna sono circa 40mila le imprese gestite da donne ma nei dieci anni della crisi è stato registrato un calo del 12,4% e oggi nell’isola solo il 20,7% delle aziende sono imprese artigiane femminili con un calo evidente in una città come Oristano dove si contano 361 aziende e -6,7%.
Ad Oristano inoltre, si segnala anche la situazione dell’Albo Artigiani che per problemi legati ai rapporti tra Regione e Camera di Commercio non è operativo e di fatto in questo modo impedisce alle imprese artigiane l’iscrizione nell’apposito registro.
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Maria Amelia Lai, presidente di Confartigianato Imprese Sassari, sottolinea che “l’imprenditoria femminile è forte, dinamica, innovativa ma per una donna portare avanti un’attività non è facile; le imprenditrici sono divise tra responsabilità in azienda e impegni familiari. Per sostenere questi ruoli serve, soprattutto nel contesto odierno, un nuovo equilibrio, un approccio diverso nell'affrontare lavoro e vita personale".
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Confartigianato ha calcolato come il tasso di occupazione delle donne senza figli sia pari al 55,5%, ma scenda al 52,8% per le donne con figli. Addirittura il tasso di occupazione scende al 44,7% per le donne con figli tra i 25 e i 34 anni. Il 44,3% delle donne denuncia difficoltà a conciliare lavoro e famiglia. "Se ci fossero le condizioni, il sostegno economico e tasse più basse", continua Lai, "ogni imprenditrice sarebbe nelle condizioni di assumere un'altra donna. In questa maniera avremmo quasi superato il problema della disoccupazione femminile. I politici devono pensare anche a questo".
Per le donne è molto difficile trovare il giusto compromesso tra la vita familiare e gli impegni di lavoro, manca quella che Lai definisce “la cassetta degli attrezzi”, “cioè un sistema che renda sostenibile la vita dell'imprenditrice, dal punto di vista del lavoro, della famiglia, degli affetti. Occorre per questo, da parte delle Istituzioni, sostenere quanto possibile iniziative a favore della conciliazione vita-famiglia-lavoro e del welfare”.
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