La Sardegna senza figli e il suo sguardo strabico
- Scritto da Effe_Pi
I dati dell’Istat confermano, negli ultimi dieci anni in calo di oltre il 5% i nuovi nati nell’isola, cala anche la popolazione totale e non bastano i migranti a compensare.
Si sapeva da tempo, ma ora ha ancor più il crisma dell’ufficialità. In Sardegna si fanno pochi figli, non solo rispetto al tasso di natalità dei paesi “in via di sviluppo” ma anche all’Italia e al resto dell’Europa occidentale. Lo dice l’Istat, secondo cui nell’ultimo anno il saldo naturale ha fatto registrare a dicembre 2016 un calo del 5,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, un calo che si riflette anche nella popolazione totale residente sul territorio sardo, visto che oggi ci vivono 1 milione 654mila persone, 5mila 400 in meno rispetto a fine 2015.
Fin qui i dati, che come si sa possono essere interpretati in vari modi: sicuramente c’è chi ricorderà le difficoltà della sanità sarda, specialmente nelle zone periferiche, anche per raggiungere un ospedale attrezzato per nascere, chi parlerà di una crisi economica che ha colpito la Sardegna come pochi altri territori, e chi invece probabilmente se la prenderà con la laicizzazione della società, che rispetto al passato rende le donne più libere e inserite nel mondo del lavoro, quindi meno propense ad avere figli.
Quale che sia la verità, magari un mix di queste ed altre componenti, è un dato preoccupante, soprattutto per chi percepisce la sardità come un’appartenenza quasi etnica, molto meno lo sarebbe se la si considerasse dal punto di vista culturale, visto che tantissimi di coloro che sono venuti a vivere nella nostra isola da fuori hanno dimostrato che sardi si diventa, anche.
Lo dimostrano i migranti come i tanti provenienti da tutte le zone dell’Italia che si sono stabiliti da noi, che hanno imparato sa limba, ballano le danze tradizionali più dei giovani autoctoni e spesso approfondiscono la nostra cultura musicale e poetica.
Il quoziente di natalità negli ultimi 10 anni, dato dal rapporto tra il numero di nati vivi e l'ammontare della popolazione residente per 1.000 abitanti, in Sardegna è passato da 8,2 nel 2007 al 6,3 del 2016.
La fecondità totale è scesa nel 2016 a 1,07 figli per donna. Diminuisce anche il quoziente di mortalità, che passa da 10 per mille abitanti nel 2015 a 9,6 per mille nel 2016: una media di 1.300 morti al mese contro le 850 nascite mensili, un saldo medio di 450 persone in meno per mese del 2016. Quindi una terra sempre più anziana: si può invertire la tendenza cambiando politiche sulla famiglia e sul lavoro? È possibile, ma visto che il calo della natalità è un fatto assodato praticamente in tutti i paesi “avanzati” sarebbe meglio iniziare ad apprezzare chi sardo non è per nascita ma magari lo vuole diventare, senza lasciarsi andare a un razzismo purtroppo simile a quello che i nostri genitori e nonni hanno subito in Italia, in Francia o in Germania.
Foto | sKizzoNauta su Flickr