Terremoto: la solidarietà dei migranti al tempo dell'odio
- Scritto da Paolo Ardu
Due episodi di solidarietà dei migranti verso i terremotati. Ma l'odio in Rete non si ferma mentre ad Amatrice continuano i soccorsi, tra le macerie salvati anche due giovani sardi.
A poche ore dal terremoto con epicentro nel centro Italia che ha distrutto i borghi medioevali di Amatrice e Accumoli nel Lazio e Arquata e Pescara sul Tronto, nelle Marche, sono state innumerevoli le iniziative di solidarietà provenienti da tutta Italia. In attesa dei provvedimenti del governo che, al momento, ha stanziato 50 milioni di euro per la ricostruzione, sono state moltissime le iniziative volte a raccogliere fondi per chi ha perso tutto a causa del terremoto. Dall'amatriciana della solidarietà all'offerta dell'incasso della partita Napoli-Milan, uno dei big match della seconda giornata di campionato della serie A, questi gesti sono stati più volte ripresi dai media.
Hanno fatto meno notizia, invece, i 30 richiedenti asilo di origine nordafricana, ospiti in una struttura gestita dal Gruppo Umana Solidarietà di Monteprandone, in provincia di Ascoli Piceno, che nella vicina Amandola hanno supportato la Protezione Civile locale nel prestare soccorsi ai residenti del centro che si affaccia sull'Adriatico, 3.600 anime, tra i più colpiti dal sisma.
Un gesto di solidarietà da parte di chi è scampato più volte alla morte. “Sono stati i richiedenti asilo a chiedere di poter dare una mano in questo momento tragico per la regione Marche che li ospita”, ha spiegato Paolo Bernabucci, uno dei responsabili del GUS.
Più distante dai luoghi del terremoto, davanti alle notizie che si susseguivano dopo il disastro, c'è stata anche la decisione dei 75 migranti di Gioiosa Ionica, in Calabria, ospiti delle strutture gestite dalla Rete dei Comuni Solidali, che hanno voluto rinunciare al "pocket money” giornaliero, ovvero quella piccola somma (2,50 euro) che lo Stato garantisce a ciascuno di loro per le piccole spese personali.
“Stiamo cercando di capire come aiutarli a fare il versamento e a chi” – ha precisato Giovanni Maiolo, coordinatore dello Sprar locale. “Un piccolo gesto di aiuto tra popoli, da parte di chi si è sentito accolto in Italia e vuole in qualche modo ricambiare la solidarietà”. Un'iniziativa che ha ricevuto il plauso dell'Associazione nazionale comuni italiani che auspica un moltiplicarsi di iniziative del genere.
Ritz Hotel agli italiani, tende ai clandestini e odio in Rete. C'è chi, invece, dopo il terremoto non ha perso tempo nell'animare l'ennesimo hate speech contro i migranti per speculare sulla tragedia. “ADESSO NON PARLATECI DI TENDE O DI CONTAINER VOGLIAMO PER I NOSTRI FRATELLI TERREMOTATI LO STESSO TRATTAMENTO RISERVATO AI MIGRANTI. ALBERGO AGLI ITALIANI TENDE AI CLANDESTINI COME GIUSTO CHE SIA” – qualcuno ha scritto sui social. Post, commenti e flyer di odio, spesso venati di razzismo, complottismo, stereotipi e categorizzazioni (ad esempio i “buonisti”, amici dei migranti, contro gli altri).
Il dibattito sui migranti, infatti, è da tempo al centro di polemiche e strumentalizzazioni politiche e mediatiche. Una propaganda fatta di affermazioni false o più spesso allusive e incomplete (“presunti profughi” ospitati in hotel “di lusso a spese dei contribuenti”, ad esempio), spesso fatte da leader politici (Matteo Salvini, leader della Lega Nord, ma non solo) e alcuni quotidiani (di destra) e poi rilanciate nei social.
Intanto continuano i soccorsi ad Amatrice. Al momento anche due giovani sardi estratti dalle macerie. In un primo momento dati per dispersi, Filippo Sanna, 23 anni, e sua sorella Irene, 16 anni, sono rimasti per ore intrappolati sotto una casa crollata. Sono due dei tre figli di Mario Sanna, un rappresentante di commercio nuorese di 55 anni trapiantato nel Lazio, e di Stefania Ciriello, medico condotto del paese.
Estratta dalle macerie nelle prime ore del mattino di ieri, la ragazza non è in condizioni particolarmente gravi. Filippo Sanna, ricoverato nel reparto di Rianimazione dell'ospedale di Pescara, è invece in prognosi riservata. Le notizie sui due giovani, riportate dal quotidiano La Nuova Sardegna, hanno messo in apprensione la cittadinanza di Nuoro, dove Mario Sanna ha trascorso la giovinezza ed era apprezzato come giocatore di basket della Pallacanestro Nuoro.
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