Il Cagliari non c’è e la Juve lo travolge: 4-0
- Scritto da Effe_Pi
Disastro rossoblù a Torino contro i pluricampioni bianconeri, mai in partita la squadra di Rastelli conferma e aggrava il mal di trasferta di questo avvio di campionato.
Squadra che vince non si cambia: è un vecchio adagio del mondo del calcio, e non solo. Una pillola di saggezza popolare che non sembra essere però condivisa dall’allenatore del Cagliari Massimo Rastelli, che invece dopo la netta vittoria sull’Atalanta contro la Juventus la squadra la cambia eccome, complice l’ennesimo infortunio per uno dei tanti ex di turno, il cileno Isla. Le altre scelte però sono tutte del tecnico: fuori Pisacane dentro Bittante, fuori Tachtsidis dentro Di Gennaro, fuori Rafael dentro (e capitano nonostante le polemiche degli ultrà) Storari. Proprio il portiere è l’unico a salvarsi in un vero naufragio rossoblù, con un netto peggioramento anche rispetto ai “mal di trasferta” già accusati a Genova e Bologna: Cagliari mai in partita, sotto dopo 7 minuti e sullo 0-3 dopo mezz’ora, nessuna grinta e nemmeno la cattiveria che sarebbe lecito aspettarsi da una provinciale sul campo di un’avversaria tra le più forti d’Europa, giocatori frastornati e fuori posizione che non indovinano nemmeno i passaggi più banali e una distrazione che ha dell’incredibile, perfino nella propria area di rigore.
Esemplare in questo senso il terzo gol di Dani Alves, al tiro indisturbato dal limite dopo un calcio d’angolo battuto peraltro in maniera piuttosto prevedibile e non con chissà quale schema elaborato.
È vero che la Juve è un’armata che probabilmente anche quest’anno non ha veri rivali, almeno in Italia, ma è anche vero che la squadra di Allegri veniva da due prestazioni poco brillanti e perfino ieri sera qualche sbavatura si è vista, sia nell’impostazione che nella condizione di alcuni giocatori. La verità è che il Cagliari non ha mai messo alla prova l’avversario “impossibile”, è sceso in campo senza la giusta mentalità e con una formazione “sperimentale” che forse non era il caso di provare proprio ieri sera, in una delle partite più sentite dai tifosi rossoblù.
Nessun supporter cagliaritano poteva ragionevolmente pensare a una vittoria allo Stadium, e forse nemmeno a un pareggio, ma sicuramente quello che si pretendeva era di fare una buona figura, lottare con dignità per 90 minuti e far faticare i campioni juventini, anche perché quella è la mentalità di chi deve salvarsi in Seria A. Del resto, lo stesso Rastelli lo aveva detto alla vigilia: non abbiamo niente da perdere. Poteva essere quindi l’occasione per fare bella figura contro un avversario fortissimo che qualche pressione la aveva, invece è stata la giustificazione per una partita non giocata. Un vero peccato, è il minimo che si possa dire oggi, sperando che la batosta non lasci strascichi in vista dell’importante match di lunedì sera al Sant’Elia con una Sampdoria in crisi, è vero, ma proprio per questo probabilmente agguerrita quanto la Juve di ieri.
Is Mellus
Storari – L’unico che merita una menzione positiva, para tutto il parabile e pure qualcosa di più e ne prende 4 lo stesso, serata da incubo
Aicci Aicci
Tachtsidis – È vero che entra a partita praticamente finita, ma almeno recupera qualche pallone e indovina qualche passaggio
Ceppitelli – Nonostante lo sfortunato autogol è l’unico che in difesa riesce a tamponare qualcuna delle tante falle
Is Peus
Joao Pedro – Decisivo con l’Atalanta in positivo quanto in negativo ieri: inesistente, e il suo ruolo era quello fondamentale di servire punte che infatti non l’hanno mai vista
Di Gennaro – Dovrebbe accendere la luce ma non fa che perdere palloni su palloni, parziale giustificazione il cambio di tre ruoli diversi, ma non basta
Borriello – Non ripete le prove casalinghe e soprattutto, proprio quando serviva di più, non da una mano alla squadra
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