Al via raccolta di firme contro pareggio di bilancio
- Scritto da Effe_Pi
Presentata in Parlamento la proposta di legge di iniziativa popolare, su cui Rodotà e gli altri promotori chiedono sostegno ai cittadini.
Cancellare dalla Costituzione il pareggio di bilancio, per allentare quei vincoli, in questo caso autoimposti, che stanno soffocando la già asfittica economia italiana. A chiederlo, una legge di iniziativa popolare per l’abrogazione di questo provvedimento, su cui verrà chiesta la firma ai cittadini, proprio per rafforzare la proposta e farla discutere in parlamento. Tra i promotori, Stefano Rodotà, il giurista già candidato a Presidente della Repubblica e animatore del movimento per la tutela della carta fondamentale, che invita a recuperare "la forza del diritto costituzionale".
La richiesta è categorica, e unisce Rodotà a molte personalità dell'associazionismo italiano, della politica, del sindacato e della cultura, visto che questa misura, "equilibrando le entrate e le spese, è stata disastrosa -secondo i promotori - per il sistema economico, aumentando la disoccupazione (oltre il 12% il livello nazionale) e il debito pubblico (al 135% nel 2014)". "Lo scontro a cui noi oggi assistiamo – ha detto Stefano Rodotà - è intorno ai diritti fondamentali. Non solo in Italia ma in tutto il mondo è palese l'attacco della logica economica contro i diritti. C'è una costituzione -aggiunge il giurista- regolata dall'economia che mette in scacco le costituzioni formali". Rodotà centra l'obiettivo della proposta di legge, una visione condivisa anche con il professor Gaetano Azzariti che presenta lo scenario: "Anche in un periodo di crisi come questo la salvaguardia dei diritti fondamentali è prioritaria perché essi si poggiano sulla cultura del diritto costituzionale, che nasce proprio per garantire i diritti e non per equilibrare il bilancio".
Sono intervenuti alla conferenza anche Maurizio Landini della Fiom, Giorgio Airaudo e Giulio Marcon di Sinistra ecologia libertà, e due esponenti della minoranza democratica, Giuseppe Civati e Stefano Fassina. I due esponenti Sel, che lo scorso anno hanno presentato in Parlamento "la fotocopia di questa iniziativa", si augurano che la cittadinanza supporti il progetto, "perchè - dicono- senza consenso sociale l'iniziativa è destinata a rimanere nel dimenticatoio".