Bankitalia: condanna per impresa sarda fallita
- Scritto da Effe_Pi
Il Tar Lazio chiede nuovi accertamenti su due banche che finora hanno avuto ispezioni risultate inesistenti.
Un imprenditore rovinato dal comportamento poco ortodosso delle banche denuncia Bankitalia, e il Tar del Lazio gli da ragione. È di oggi, infatti, la notizia di un’innovativa sentenza del tribunale amministrativo che ha accolto un ricorso presentato tramite il Codacons, con il quale si chiedevano nuovi accertamenti su due istituti di credito per i quali le ispezioni compiute da Banca d'Italia sono risultate inesistenti. Ancora in primo piano quindi Bankitalia, dopo le polemiche dei giorni scorsi sul decreto approvato dalla Camera dei deputati riguardo la ricapitalizzazione dell’istituto.
La vicenda - spiega l’associazione dei consumatori in una nota - nasce dal ricorso presentato al Tar da un imprenditore edile sardo, Andrea Exiana, il quale nel 2006 otteneva dal Banco di Sardegna e da Meliorbanca un mutuo per l'importo di nove milioni e mezzo di euro per ristrutturare un immobile a Cagliari, dando a garanzia il medesimo immobile. "A causa del comportamento delle due banche - spiega il Codacons - che in sfregio del contratto di mutuo e dell'art. 38 del Tub non provvedevano a ridurre l'ipoteca dell'immobile, ma anzi imponevano nuovi e più gravosi oneri sulla proroga del mutuo (quali canalizzare gli importi sul conto corrente di Meliorbanca o, secondo la denuncia dello stesso imprenditore, vendere appartamenti a persone di fiducia del Banco di Sardegna), la società di Exiana entrò in crisi e fallì.
Conseguentemente si è chiesto a Bankitalia di verificare la condotta delle due banche, al fine di accertare la correttezza del loro operato, ma quest'ultima - con una nota che è quella impugnata dal Codacons al Tar - si è limitata a scrivere: "all'esito del riscontro fornito dai suddetti intermediari e sulla base delle complesse informazioni disponibili non sono state riscontrate circostanze tali da riscontrare specifici interventi dell'istituto".
Il Codacons, stante "l'assoluta carenza di motivazione della nota di Bankitalia, ha dunque presentato ricorso al Tribunale Amministrativo" che oggi ha accolto l'istanza, ordinando a Banca d'Italia di svolgere un riesame prevedendo la presenza della controparte attraverso legali e tecnici di fiducia. Ora le due banche dovranno essere attentamente ispezionate dall'ente, alla presenza dell'imprenditore e dei suoi rappresentanti.