Terre Colte: orti condivisi sardi ma senza chimica
- Scritto da Anna Maria Cantarella
Recuperare il valore della terra coltivando senza utilizzare agenti chimici.
Il fondatore di Terre Colte si chiama Massimo Planta che nel 2012 ha deciso di creare un’associazione che mette a disposizione terreni incolti che con la collaborazione degli associati diventano terre coltivabili, piccoli orti dove ognuno può sperimentare la gioia di veder crescere le proprie piantine. È questa l’unica regola indispensabile da seguire se si vuole essere soci di Terre Colte: vietato usare agenti chimici. Per il resto, chiunque può diventare gestore di un appezzamento di terra e diventare aspirante agricoltore e gli associati hanno a disposizione la guida degli esperti in agricoltura sinergica, la strumentazione di base, assistenza e anche il servizio di orto-sitter per chi periodicamente deve assentarsi e non può badare alle sue piantine.
L’idea è venuta a Planta dopo aver dovuto abbandonare il Brasile, dove viveva con moglie e figlia, all’improvviso a causa di un problema familiare. A Salvador de Bahia Massimo Planta gestiva un negozio di internet point, un servizio di condivisione della Rete Internet che gli ha dato l’ispirazione per la condivisione della terra coltivabile. La sua casa di campagna a San Sperate (Cagliari) aveva un grande terreno incolto tutto intorno in stato di abbandono. “Io non avevo mai lavorato in campagna – racconta il fondatore dell’associazione - ma, armato di zappa, ho iniziato a ripulirlo e mentre procedevo ho avuto l'idea di metterlo a disposizione proprio come facevo con i computer del mio Internet point. Sono nati così i primi orti da 50 metri quadrati", coltivati solo utilizzando le tecniche dell'agricoltura sinergica, una modalità che sfrutta la capacità delle piante di aiutarsi tra di loro. Ortaggi diversi tra di loro vengono piantati uno vicino all’altro a seconda della loro capacità di respingere gli insetti o nutrire il terreno e se qualche parassita più tenace minaccia le piante si utilizzano le coccinelle per spazzarli via.
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Oggi l’associazione Terre Colte è diventata una grande famiglia nella quale sono confluite tre fattorie e sta progettando di aprire un emporio dove poter vendere tutti i prodotti della terra a chilometro equo ad un prezzo concorrenziale, grazie al lavoro dei soci che metteranno a disposizione ore lavorative con il principio della banca del tempo. Tantissime le iniziative dell’associazione, tra cui la più nota è “Farina del tuo sacco”, la possibilità di adottare un campo di grano per contribuire all’acquisto di un mulino. In moltissimi, anche dall’estero, hanno partecipato e alla fine hanno ricevuto un sacco di farina proveniente dal terreno che hanno sostenuto.
"Coltivare consente di sfogare lo stress quotidiano, produrre cibo sano, redditi alternativi, oltre a favorire la socializzazione. Inoltre – sottolinea Planta – è uno strumento fondamentale per chi ha bambini ai quali insegnare la cura e il valore del tempo". La speranza è che con i dovuti aiuti la gente prima o poi possa tornare alla terra e il lavoro agricolo possa trovare di nuovo il suo valore, oggi mortificato dalla grande distribuzione.
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