Dalle meduse al crollo della pesca il caldo colpisce il mare
- Scritto da Effe_Pi
Anche in Sardegna effetti nefasti dalle temperature troppo alte sulla salute dei litorali, il golfo di Olbia invaso dalle meduse del Mar Rosso.
Meduse e crollo della piccola pesca sono tra gli effetti del grande caldo, che come ha colpito i nostri territori ha fatto altrettanto col mare. Il Golfo di Olbia è ora invaso dalle meduse, e non sono quelle che da sempre popolano le nostre acque ma esemplari che arrivano addirittura dal Mar Rosso. Una presenza che la dice lunga sul fenomeno dei cambiamenti climatici: le meduse in questione si chiamano Phyllorhiza punctata, sono di numero (e dimensioni) impressionanti e rappresentano un “alieno” pericoloso e diffusissimo, specie nella zona tra il faro di Isola Bocca e il molo Brin. Una medusa indopacifica, quindi, arrivata probabilmente nel Mediterraneo attraverso il canale di Suez, che beneficia anche della sostanziale assenza di predatori in zona.
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E qui arriva il secondo problema generato dal caldo sulle coste sarde e italiane: le alte temperature hanno cambiato le abitudini di alcune specie ittiche, che non vengono più sotto costa, sfuggendo con più facilità alle reti dei pescatori. Risultato: pesca più che dimezzata, specie quella piccola, che secondo Federcoopesca-Confcooperative tra luglio e agosto ha subito un calo dei volumi tra il 50% e il 60%, con una perdita dei ricavi stimata tra i 60 e gli 80 milioni di euro. Un bel danno proprio nei mesi in cui si registra, come sempre, una maggiore richiesta di prodotto costiero, anche per la concomitanza del fermo pesca che riguarda solamente le attività con i sistemi a strascico e volante.
Specie come polpi, seppie, acciughe, sogliole, per sfuggire al grande caldo, mai come quest'anno si sono spostate al largo e in profondità, evitando così di essere catturate sotto costa. A rischio sono anche i giovanili di cefali, spigole e orate che in estate gravitano più vicino alle foci dei fiumi, diventate come non mai facili prede di specie più grandi spostate nelle stesse aree in cerca di fresco. È andata meglio, in generale, ai pesci di laguna e laghi dove non si sono registrate morie, salvo casi sporadici in alcune regioni più sensibili tra le quali c’è però anche la Sardegna, oltre alla Puglia, soprattutto nella zona del Salento, Lazio, Toscana, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna.
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