Brexit, cosa cambia per i sardi dal primo gennaio
Uno storico rapporto con tanti originari dell’isola che vivono e studiano a Londra o in altre città britanniche è ora a rischio, salvo invece il commercio.
Raggiunto lo storico accordo sulla Brexit tra Regno Unito e Unione Europea, dal primo gennaio cambiano molte cose nei rapporti con Londra, anche per i tantissimi sardi che vivono nelle isole britanniche, che ci studiano o hanno l’ambizione di farlo e per coloro che commerciano con un territorio ricettivo su tanti prodotti della nostra tradizione.
Il principale cambiamento riguarda proprio chi ha intenzione di trovare lavoro a Londra o nelle altre città inglesi e britanniche, se infatti per accedere come turisti sarà sufficiente il passaporto (ma non più la carta d’identità), cambia molto per lavorare oltremanica: sarà infatti necessario un visto ottenibile solo nel caso in cui si abbia già un impiego, retribuito almeno 26mila 500 sterline (circa 29mila euro) e a patto di avere un livello di conoscenza di inglese B1. È prevista una corsia preferenziale (fast-track entry) per ottenere il visto solo per i lavoratori del settore sanitario. La questione Visto non coinvolge però gli oltre 4 milioni di europei che già vivono e lavorano nel Regno Unito.
LEGGI ANCHE | L'accordo sulla Brexit salva 7mila quintali di pecorino
Cambio importante anche per gli studenti, sarà molto più difficile andare a studiare inglese in Europa con l’Università - Il Regno Unito infatti non farà più parte del programma Erasmus, quindi non solo gli studenti britannici non potranno accedervi ma dall'anno prossimo anche i loro colleghi europei dovranno richiedere il visto per studiare e pagare la retta universitaria come gli studenti non britannici. Sul punto, il capo negoziatore della Ue, Michel Barnier, ha detto di "rimpiangere" che "il governo britannico abbia scelto di non partecipare più al programma di scambio Erasmus".
Chi invece esporta formaggio, vini o altri prodotti tipici dalla Sardegna verso Londra e il resto dell’Uk non dovrà preoccuparsi dei dazi – secondo l’accordo sarà infatti evitata in modo quasi completo l'applicazione di dazi alle frontiere sulle merci e i prodotti esportati da Regno Unito ed Europa e non ci sarà un limite alla quantità di prodotti commerciabili tra i due Paesi.
Foto | David Howard su Flickr