Stati Uniti, l'incoronazione di Trump
Nei giorni della convention a Cleveland ci sono state numerose manifestazioni contro Trump e il Partito repubblicano.
Il 19 luglio, durante la convention di Cleveland, il Partito repubblicano ha nominato ufficialmente Donald Trump suo candidato alle presidenziali di novembre. “Alla fine i dirigenti del partito, che per mesi avevano cercato di evitare che Trump vincesse le primarie, hanno dovuto rassegnarsi e fare quadrato intorno al miliardario newyorchese”, scrive il Washington Post.
“Ma la convention ha dimostrato che molti repubblicani non sono soddisfatti di questa candidatura (Trump è stato contestato da alcuni delegati), e che Trump e il resto del partito non sono tenuti insieme dalle idee politiche ma dagli attacchi a Hillary Clinton, la candidata democratica”.
Molti politici che hanno preso la parola a Cleveland hanno usato il tempo a disposizione per attaccare l’ex segretaria di stato: “Chris Christie ha impostato il suo discorso come fosse un’arringa da pubblico ministero, lanciando accuse a Clinton e poi chiedendo al pubblico di decidere se era colpevole o innocente.
Altri hanno accusato Clinton di avere simpatie per Lucifero e di aver favorito gli abusi sessuali del marito”. Pochi giorni prima della convention Trump aveva scelto Mike Pence, governatore dell’Indiana, come candidato alla vicepresidenza. “Pence è considerato un repubblicano tradizionale, con posizioni molto conservatrici sull’aborto, sui matrimoni gay e sul controllo delle armi da fuoco. Per questo è ben visto dal Tea party, l’ala più estrema del partito”, scrive The Atlantic.
“È stato scelto perché fa parte del gruppo dirigente e perché viene da uno stato del Midwest, dove vivono molti operai bianchi indignati per la crisi economica. Questi elettori potrebbero giocare un ruolo importante a novembre”. Nei giorni della convention a Cleveland ci sono state numerose manifestazioni contro Trump e il Partito repubblicano.
Foto: Pixabay | CC0 Public Domain