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Clima, a rischio alluvione oltre 2.500 imprese sarde

  • Scritto da Effe_Pi

Gli eventi legati ai cambiamenti climatici mettono a rischio il 62,6% delle oltre 4.000 imprese montane della Sardegna, distribuite in 34 Comuni.

Tradotto, circa 2mila 500 imprese con quasi 6mila 300 dipendenti che operano in montagna, sono fortemente in pericolo a causa di frane e alluvioni che potrebbero causare danni a persone e infrastrutture. Allargando lo sguardo, il totale delle imprese italiane interessate da questi eventi si attesta al 31,5%, mentre la regione più in pericolo è la Puglia, con circa il 98% delle imprese a rischio. Questo ciò che emerge dall'analisi sulla fragilità del territorio montano sardo dovuta ai cambiamenti climatici, realizzata dall'ufficio studi di Confartigianato Sardegna, su dati Ispra e Istat del 2022.

Nel report è specificato ancora come tra le province più a rischio in Italia, due siano le sarde: si tratta di Nuoro, al sesto posto con il 76,7% delle attività, e il Sud Sardegna, con il 27,2% delle imprese. Invece le alluvioni in Sardegna interessano l'1,3% delle attività, equivalenti a un centinaio di attività e 300 lavoratori. Il 14,4% del territorio sardo, ben 3.477 chilometri quadrati, è a rischio alluvioni e inondazioni, interessando così 477.000 abitanti e quasi 1.500 beni culturali. I numeri nell'isola, per fortuna, dicono anche che solo il 3,4% del territorio sardo è a "elevato rischio", mentre il 4% è a "medio rischio" e il 7% a "basso rischio".    Analizzando il territorio, su 24.100 chilometri quadrati, 827 (il 3,4%) subiscono una "elevata pericolosità idraulica con alto rischio frane", coinvolgendo ben 80.000 persone e 346 beni culturali. La fascia a "rischio medio", interessa invece 974 chilometri quadrati, coinvolge quasi 125.000 abitanti e 433 beni culturali. 

La fascia più bassa, quella a "lieve impatto", va a impattare su 1.676 chilometri quadrati di territorio, sui quali gravitano 271 abitanti con 674 beni culturali. “Non possiamo più permetterci di perdere tempo, è necessario agire immediatamente- avverte Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato imprese Sardegna- attraverso una prevenzione idrogeologica che affronti in modo strutturale le fragilità del territorio. L'obbligo di un'assicurazione contro le calamità rappresenta solo un costo aggiuntivo per gli imprenditori e non risolve il problema alla radice". Per Meloni sarebbe utile che parte delle risorse del Pnrr venissero impiegate per interventi di tutela ambientale, "mettendo in sicurezza le aree colpite dal dissesto idrogeologico, realizzando infrastrutture adeguate, e garantendo una manutenzione regolare con controlli costanti per verificarne l'efficienza. In questo contesto, le piccole imprese possono avere un ruolo chiave come 'guardiane' del territorio".