In ricordo di Vittorio Arrigoni 5 anni dopo
Sono passati cinque anni dalla morte di Vittorio Arrigoni, attivista italiano per la causa palestinese, il ricordo di un uomo sempre al fianco dei più deboli.
"Io non credo nei confini, nelle barriere e nelle bandiere. Credo che apparteniamo tutti, indipendentemente dalle latitudini, dalle longitudini a una stessa famiglia che è la famiglia umana". Queste sono le parole pronunciate da Vittorio Arrigoni nel marzo 2009, che sembrano fare a pugni con la situazione contemporanea, con l'atteggiamento di diverse nazioni verso l'emergenza migratoria.
Il 15 aprile 2011 Vittorio venne barbaramente ucciso a Gaza da una presunta cellula salafita, legata al mondo jihadista, dopo esser stato rapito il giorno prima fuori dalla palestra che frequentava a Gaza City; i rapitori lanciarono un ultimatum per la liberazione del volontario, con un riscatto da pagare tramite il rilascio di alcuni militanti jihadisti e di uno sceicco, trattenuti da Hamas: una mezza giornata di primavera non bastò per salvare Vittorio. A partire dall'età di vent'anni il giovane Vittorio iniziò a girare il mondo con Associazioni umanitarie; le sue prime esperienze, soprattutto nell'Est Europa ne segnarono fortemente il carattere e la voglia di mettersi a disposizione dei più deboli.
La madre Beretta Arrigoni lo ricorda così: "Tutti i popoli, la gente che ha incontrato, gli hanno donato qualcosa, lo hanno reso più cosciente e responsabile, lo hanno aiutato a capire quale parte scegliere per essere un uomo vero". L'arrivo in Palestina fu per lui, come testimonia nel suo libro "Restiamo Umani", emozionante e traumatico; si legò in maniera indissolubile alla causa palestinese portando avanti con rabbia la sua lotta, attraverso le sue azioni e la sua voce. Sul blog "Guerrilla Radio" testimoniò con la chiarezza e l'abilità oratoria che lo contraddistinguevano l'orrore dell'"Operazione Piombo Fuso" perpetrata dai soldati israeliani ai danni della popolazione palestinese. La sua voce divenne temuta e rispettata e spesso odiata da tanti. Note sono le sue diatribe in Italia con Saviano e Travaglio.
La notte tra il 14 e il 15 aprile 2011 Vik venne ucciso, non chiare sono tuttora le responsabilità e i reali mandanti dell'omicidio. La signora Beretta Arrigoni, con qualche lacrima sul viso sta attraversando la nostra isola ospite di Associazioni e biblioteche affinché si RESTI UMANI nel ricordo di Vittorio.
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