Carnevali di Sardegna: Sa Carrela 'e Nanti, Santu Lussurgiu
- Scritto da Gi_Ci
Il carnevale di Santu Lussurgiu è incentrato su una corsa equestre fra le più spericolate della Sardegna.
Pubblichiamo un estratto dal volume "Maschere e Carnevale in SARDEGNA" pubblicato dalla IMAGO Multimedia di Nuoro, che ci ha gentilmente concesso la possibilità di diffondere e valorizzare un'altro aspetto della ricchezza culturale della nostra Isola: il carnevale sardo e le sue maschere.
Uno degli obiettivi della nostra iniziativa editoriale è la valorizzazione e diffusione delle eccellenze sarde, siano esse culturali, tecnologiche, economiche e imprenditoriali, e la IMAGO Multimedia rientra certamente in una di queste categorie.
Corri e non temere spigoli o cadute. Se la folla ama il tuo coraggio il vento non fermerà il volo. E se poi arrivi alla fine della strada raccogli la gloria: val bene una vita vissuta in un lampo, come un guizzo improvviso del tuo destriero.
I personaggi
I cavalieri: la tradizione esige che portino una maschera o abbiano il volto dipinto, e che siano travestiti, anche se con fogge moderne improvvisate. Durante sas parezzas (le pariglie), devono indossare mascheramenti simili. Devono sapere cavalcare con compostezza ed eleganza. Un bravo cavaliere conosce le strade e il cavallo, facendolo correre alla stessa velocità per tutto l'infido percorso.
I cavalli: senza il cavallo non c'è festa a Santu Lussurgiu. Quelli che corrono sa Carrela devono avere, se possibile, lo stesso manto. Nel caso di una pariglia a tre, se uno dei cavalli ha il manto di diverso colore, si deve disporre al centro "po non parrere sos duos uguales calanne solos" (per non sembrare che i due cavalli simili stiano correndo da soli).
La rappresentazione
Sa Carrela 'e nanti (strada che si para davanti) è un percorso del centro storico lungo circa un chilometro; è caratterizzato da discese e salite ripide, curve e strettoie.
Lo spettacolo prevede sas carrelas a sa sola (discese solitarie) e parezzas a duos o tres; le più spettacolari coinvolgono fino a quattro cavalieri.
E' importante che cavalieri e cavalli siano molto ben affiatati per schizzare contemporaneamente dalla linea di partenza, detta s'iscappadorzu, e arrivare insieme al traguardo.
Gli spettatori si stipano nelle stradine e giudicano le pariglie con competenza. La giornata del lunedì di carnevale è detta su lunisi de sa pudda (il lunedì della gallina): il cavaliere lanciando al galoppo il cavallo, deve buttare a terra con un bastone un fantoccio che rappresenta una gallina ( un tempo era una gallina viva) appeso a un filo lungo la strada.
Il significato
Le gare equestri come sa Carrela 'e nanti si svolgono da tempi immemorabili in Sardegna durante sagre e carnevali.
E' difficile rintracciare il senso originario, forse in qualche modo legato a riti propiziatori o d'auspicio. Sono però, ancora oggi un momento di aggregazione comunitaria da tutti condiviso.
In sa Carrela 'e nanti l'uomo e l'animale sono una sola forza capace di creare un'imperdibile dimostrazione di balentia.
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