Colori e sapori delle Cortes apertas di Atzara - Fotogalleria
- Scritto da Effe_Pi
Nel centro del Mandrolisai, lo scorso fine settimana una kermesse all’insegna di tradizione, pittura e buon vino.
Di Eleonora Manca
Numerosi i turisti che, attirati dagli splendidi colori autunnali dei vigneti atzaresi, hanno riempito le vie del paese, che ha aperto le proprie corti per far conoscere il proprio passato e le proprie tradizioni. “Cortes apertas è una manifestazione vincente- ha detto il Sindaco Walter Flore- perché permette di valorizzare l’immagine di Atzara, grazie al lavoro di squadra dei singoli cittadini e delle varie associazioni”. “La speranza - ha aggiunto il primo cittadino- è che i visitatori lascino il paese soddisfatti di ciò che hanno visto e conosciuto, e con la volontà di tornare a trovarci anche in altre occasioni”.
Tra le opere di valorizzazione del piccolo centro del Mandrolisai possiamo annoverare la prima edizione del concorso muralistico “I colori della festa”, che ha visto vincitori Lina Mannu di Dualchi e Mauro Patta, pittore atzarese studente dell’Accademia di belle arti a Firenze, alla sua prima realizzazione muralistica in esterno. “Ho apprezzato tantissimo l’iniziativa- ha detto Mauro Patta- e come ha dichiarato l’Assessore alla Cultura Luigi Manca, spero che un giorno Atzara diventi una pinacoteca a cielo aperto, coloratissima e originale, che segua nei murales lo stile dei pittori costumbristi spagnoli”.
“L’intento principale della mia opera- ha aggiunto l’artista- è far conoscere Atzara. Ho voluto mostrare le mani di una donna, poste vicino al ventre, in una posizione materna ed accogliente, che offrono al visitatore tre prodotti caratteristici: l’uva, fondamentale nell’economia del paese, la pan’e saba, dolce tipico atzarese, e i pennelli, perché da oltre un secolo Atzara è il paese della pittura e dei colori”.
E di mani che offrono e lavorano parla anche la canzone presentata dal coro polifonico del paese in occasione di questo fine settimana di festa: “Mustra sas manos”, poesia scritta da Salvatore Corriga, poeta atzarese ormai scomparso, e musicata da Enrico Pilo, direttore del coro.
Domenica mattina i visitatori hanno potuto assistere all’apertura della prima botte di vino novello, e fino al calar del sole hanno passeggiato tra le vie del centro storico, assaggiando gli ottimi vini rossi e bianchi offerti nelle cantine, e ammirando le dimostrazioni del lavoro degli artigiani locali. Il pastore che con mani esperte ha prodotto il formaggio e la ricotta, le massaie che nella “casa del pane” hanno cotto nel forno a legna su tzichi,il pane tipico atzarese, il tintore che nel suo laboratorio colora con erbe e fiori tessuti di lana, seta e cotone, e l’artigiano che con l’aiuto di alcuni bambini ha spiegato la tecnica di fabbricazione dei mattoni in terra cruda, così come si faceva un tempo.
Interessante anche la mostra “Trastos de ‘omo” organizzata dalla Proloco, e la mostra del costume atzarese, curata dal gruppo folk e allestita nell’antica Casa Demurtas.
Fotogalleria di Eleonora Manca