LO SCANDALO FONDI SARDO E LE 30 PECORE
- Scritto da Effe_Pi
Arriva anche in Sardegna la tangentopoli formato 2013, che ha già messo nei guai quasi tutti i consigli regionali d'Italia, dalla Lombardia al Lazio.
Si tratta di un'inchiesta sui fondi dei gruppi al consiglio regionale sardo, che avrebbe portato finora al rinvio a giudizio di venti esponenti politici.
L'unico nome noto tra i coinvolti, al momento, è quello di Silvestro Ladu, ex senatore del Pdl al tempo dei fatti (il 2004) consigliere regionale di Fortza Paris. Ladu, originario di Bitti ed ex sindaco di Siniscola, proprio nel periodo su cui si indaga era assessore regionale ai lavori pubblici. Oggi è senatore del partito di Berluconi e Cappellacci, eletto dopo le dimissioni di Piergiorgio Massidda, divenuto Presidente dell'Autorità portuale di Cagliari.
L'accusa riguarda un assegno da 10mila 500 euro usato, secondo gli inquirenti, per pagare un vitello, 30 pecore, vino, bibite, formaggi e tutto il necessario per un banchetto elettorale. L'assegno viene dal conto corrente assegnato al gruppo di Fortza Paris ed è firmato dal politico isolano. Il rinfresco era stato organizzato nel giugno 2004 vicino a Sedilo, in occasione di una convention indetta in vista delle vicine elezioni per eleggere il nuovo presidente della Regione.
L'inchiesta sarda è simile a quelle che in altre regioni hanno portato in carcere numerosi politici di vari schieramenti, con casi ormai celebri come quello del laziale Franco Fiorito, detto anche "Er Batman", e le feste con i politici vestiti da maiali che sono rimaste nell'immaginario collettivo come esempio del degrado della politica italiana. Tanto che verrebbe da dire che forse, se si tratta solo di trenta pecore e un vitello, tutto sommato anche stavolta i sardi si sono dimostrati uno dei popoli più sobri del Belpaese.