Boom dell’olio sardo: produzione su del 30%
- Scritto da Effe_Pi
L'isola in controtendenza rispetto al netto calo della produzione stagionale in quasi tutte le altre aree olivicole d'Italia: la produzione cresce di un terzo, anche se nel 2013 era stata limitata.
Esplode la produzione di olio d’oliva in Sardegna, proprio mentre nel resto d’Italia si registra un netto calo nella campagna 2014-2015. Nell’isola, la quantità del prezioso liquido prodotta è infatti aumentata del 30%, mentre c’è stato in crollo in quasi tutte le regioni più note per il loro olio come Umbria (-45%), Toscana (-40%), Campania (-40%), Puglia (-35%), 'big producer' dove il calo produttivo è a doppia cifra. La stagione è stata infatti problematica, dopo una estate troppo piovosa che ha favorito gli attacchi di patogene (in primis la mosca olearia), provocando danni sia sul fronte quantitativo, sia qualitativo.
Secondo le stime elaborate da Ismea, Unaprol e altri operatori, l'andamento produttivo della campagna 2014/2015 di olio si attesterebbe ad un livello pari a 302 mila tonnellate, contro le 464 mila diffuse dall'Istat per il 2013. Il dato stimato per il 2014 è, di fatto, una sintesi tra un'ipotesi minima che porterebbe la produzione a 286 mila tonnellate (-38%) ed una massima che potrebbe invece portare i volumi verso le 310 mila tonnellate (-33%). Nel frattempo i listini salgono, alla luce della domanda sostenuta, soprattutto per i prezzi dell’extravergine.
In molte aree olivicole, quest'anno sono annullate sagre dell'olio novello e feste della bruschetta. Ma non tutto è perduto, sottolinea Unaprol: se le prossime settimane permettessero una permanenza ottimale delle olive sulle piante si potrebbe anche avere una situazione meno pesante. Intanto la Sardegna, insieme al Piemonte, rappresenta quest’anno una felice eccezione, anche se c’è da sottolineare che la crescita stimata del 30% va confrontata rispetto ad un 2013 di scarsissima produzione insulare.