Via dalla Sardegna i migranti della protesta
- Scritto da Effe_Pi
Imbarcati sui traghetti la notte scorsa gli eritrei che hanno manifestato a Cagliari: Pili, Salvini e il sardista Orrù intervengono sulla vicenda con video e post dove si parla di presunti "disagi" per sardi e italiani.
Riesplode la questione immigrazione in Sardegna, dopo la protesta dei giorni scorsi a Cagliari, in cui un gruppo di stranieri provenienti da molti centri d’accoglienza dell’isola avevano manifestato davanti al comune, per chiedere di lasciare l’isola ed essere messi in condizione di raggiungere parenti e amici in altri paesi europei, dove molti di loro sanno già che con tutta probabilità potrebbero trovare facilmente un lavoro. Ieri sera, infatti, i migranti sono stati fatti imbarcare su traghetti da Porto Torres e Cagliari per il “continente”, come denunciato dal deputato di Unidos, Mauro Pili, che ha parlato di gestione “scandalosa” della vicenda. L’ex presidente della Regione ha anche pubblicato un video che testimonierebbe l’imbarco “notturno e segreto di 100 eritrei” al Porto di Cagliari, ripreso da varie testate tra cui l’Ansa, ma in realtà quella che si vede è solo una fila di persone in lontananza che salgono su un traghetto, in uno scenario che peraltro non sembrerebbe affatto notturno.
Pili ha aggiunto che si tratta dell’ennesimo tentativo “di nascondere una situazione al limite dell'illegalità, considerato che questi migranti erano stati di fatto sequestrati in Sardegna nonostante in tutti i modi avessero manifestato l'intenzione di lasciare l'Isola". La vicenda era stata spiegata nei dettagli nei giorni scorsi, su Facebook, dal sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, secondo cui l’unico obiettivo dei migranti era di “andare via dalla Sardegna, raggiungere la Penisola e da lì prendere un treno per raggiungere i paesi del Nord Europa dove prima di loro sono riusciti ad arrivare amici e parenti. Sanno che da quei paesi, se venissero fermati e trovati in possesso di un documento rilasciato in Italia, verrebbero rispediti indietro: quindi rifiutano la foto-segnalazione, senza la quale però non possono salire su un traghetto”. Zedda aveva poi chiarito come non fosse “assolutamente nei poteri del Comune adottare un qualunque provvedimento che possa superare questa situazione”, pur continuando ad “assistere questi uomini e queste donne che iniziano a rifiutare ogni tipo di aiuto e a lavorare a una soluzione che speriamo arrivi presto”, concludendo con un invito a non speculare sulla situazione.
La partenza di ieri notte è però finita subito nell’agone politico, con il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, che ha pubblicato sui social una foto di quella che dice essere l’area poltrone del traghetto della Tirrenia Porto Torres – Genova, riservata a quelli che chiama (in maiuscolo) clandestini, spiegando che la partenza sarebbe stata “ritardata” per farli salire, insinuando a che a causa di questo “tanti italiani dormiranno in terra sui materassini” e concludendo con un “fanculo” mutuato dal grillismo tanto di moda, che qualcuno vorrebbe addirittura suo alleato. Molte però le risposte corrosive ricevute dal post, tra cui quella di un utente sardo che dice di prendere “spesso e volentieri quelle navi”, spiegando che “le poltrone si pagano e se viaggi a terra è perché hai pagato solo il passaggio ponte e non la poltrona!! Nessuno ruba niente, fidati, e lascia stare la Sardegna non è di tua competenza né di quelli della lega – conclude - siamo un popolo troppo fiero per poter essere difesi da una banderuola sotto al maestrale come te”. Salvini ha però qualche alleato sardo, come il già noto (per simpatie leghiste) consigliere regionale del Psd’Az (che ad oggi risulta ancora essere affiliato al partito fondato da Emilio Lussu), Marcello Orrù, secondo cui i passeggeri, tra cui “tanti emigrati sardi che rientravano dalle ferie, sono stati costretti ad utilizzare lettini e materassi” a causa degli eritrei. Tutto ciò sarebbe “inaudito e inaccettabile”. A questo punto, la domanda da fare a Orrù e ai sardi che la pensano come lui è solo una: i migranti non possono stare in Sardegna, perché “rubano” il lavoro ai sardi, ma non possono nemmeno andare via perché creano disagi ai turisti e farli partire ha un costo; cosa dovrebbero fare quindi? L’unica alternativa credibile, al momento, è che affoghino in mare prima di arrivare.