Consigliere sardo a Salvini: insieme contro l'Europa
- Scritto da Effe_Pi
Appello sulla Padania di Marcello Orrù, eletto con i sardisti, al leader della Lega Nord: mettiti alla guida di un soggetto antieuropeista e contro l'immigrazione.
Il leader della Lega Nord Matteo Salvini è l’uomo del giorno, non c’è dubbio. I fatti che si sono verificati durante la sua “visita” di sabato a un campo Sinti di Bologna hanno monopolizzato i media nazionali, scatenando reazioni anche inattese (come le dichiarazioni di stima della giornalista sarda Paola Bacchiddu, già capo della comunicazione della Lista Tsipras) e comunque estreme. A sinistra (con alcuni distinguo, come detto) si accusa il leghista di provocazione, anche perché non avrebbe rispettato le misure di sicurezza predisposte dalle forze dell’ordine, mentre a destra si chiede a Salvini di mettersi alla guida di un polo antieuropeista e populista simile a quello francese di Marine Le Pen.
Quello che sorprende è che a chiedere un simile impegno a un politico che fino a poco tempo fa intonava cori contro i “terroni” e guida un partito il cui inno recitava “per tirar la conclusione sulla razza del terrone, che comprende quella sarda, voterem Lega Lombarda” sia proprio un sardo. Eppure è successo: l’appello viene dal consiglio regionale dell’isola, lanciato da Marcello Orrù, eletto come indipendente nelle file del Psd’Az. Il consigliere sardista si è rivolto a Salvini con una lettera inviata al quotidiano “La Padania”, organo della Lega sulla via della chiusura come molti altri giornali, in cui chiede al leghista di mettersi “al timone di un nuovo soggetto politico che lotti contro Bruxelles e tutti gli italiani liberi e incazzati ti seguiranno”.
Orrù sembra condividere col leghista anche la battaglia contro l’immigrazione, quando scrive che l’Europa “ci lascia soli nella battaglia contro l'immigrazione clandestina: una falsa e ipocrita idea di solidarietà giustifica l'invasione quotidiana delle coste del nostro Paese da parte di masse di disperati che si affidano a schiavisti senza scrupoli e portatori di morte. Invece, rispetto a tale drammatica situazione, un governo serio e rigoroso punterebbe ad aiutare queste popolazioni bisognose nei loro Paesi d'origine, ma allo stesso tempo chiuderebbe le proprie frontiere e farebbe una dura lotta all'immigrazione clandestina, direbbe no alla concessione della cittadinanza italiana per ius soli”.
Insomma, un vero leghista ai quattro mori, ma anche nazionalista italiano al punto da ricordare che le istituzioni continentali ci avrebbero “Completamente abbandonati nella grave vicenda dei due marò Girone e Latorre che rischiano la pena di morte solo per aver servito l'Italia”. La lettera si conclude con un vero appello alle creazione di un Front National italiano, quando Orrù chiede a Salvini di lanciare “un messaggio chiaro e semplice agli italiani, così come Marine le Pen ha fatto con i Francesi. Una nuova e avvincente sfida a cui saranno chiamati tutti gli italiani liberi, dal Nord al Sud del Paese. Forza Salvini, prendi il timone. Tracciamo una nuova rotta e riprendiamoci l'Italia”. La domanda che sorge spontanea, a cui forse potrebbero rispondere i dirigenti sardisti, a questo punto è una sola: come ci è finito un uomo di estrema destra nel consiglio regionale sardo, col partito fondato da Emilio Lussu?