Grillo: fotomontaggio con in braccio Berlinguer
- Scritto da Effe_Pi
Provocazione del comico genovese che ricorda l'onestà del leader sassarese, ma ne dimentica il comunismo e la sobrietà.
Beppe Grillo provoca ancora una volta il popolo della sinistra, ammiccando da un lato e cercando di suscitare rabbia dall’altro: il comico genovese leader del Movimento 5 Stelle, a poco più di una settimana dalle elezioni europee del 25 maggio, ha postato sul suo blog un fotomontaggio con in braccio lo storico leader comunista Enrico Berlinguer, ripresa dall’originale che vedeva il politico sardo con Roberto Benigni. Quest’anno ricorre il trentennale della morte di Berlinguer, che viene celebrato da fumetti, francobolli, manifestazioni, libri e film, e ora ottiene anche un “omaggio” (che non sembra però disinteressato) da Grillo.
Sotto la foto, il blog del leader M5S ha pubblicato una dichiarazione di Giuseppe Zupo, 73 anni, responsabile nazionale giustizia del Pci ai tempi di Berlinguer e del caso Moro (ma anche avvocato impegnato in prima linea a contestare il lavoro del giudice Falcone), che di recente ha dichiarato: "ai miei tempi l'onestà era un Dna che andava preservato accuratamente, oggi è un optional fastidioso. Il pensiero di Berlinguer è attualissimo e l'unico erede della questione morale è il Movimento 5 Stelle". Il post ha già ottenuto 180 'mi piace' e molti commenti entusiasti. Non tutti però: "Viscido Genovese, posa Berlinguer che ti sputerebbe in faccia!! Vergognati!!" ha commenta, ad esempio, Vito, mentre Valeria scrive su Facebook che “Grillo posta un fotomontaggio con Berlinguer in braccio. Probabilmente lo ha fatto per dar corpo alla celebre espressione “Mettere la merda con la cioccolata’”.
Se è vero che i Cinque stelle puntano molto sul tema dell’onestà e la lotta alla corruzione, tanto da aver rinunciato all’ostruzionismo sul Decreto lavoro passato l’altro ieri alla Camera con una certa facilità, per poter votare subito l’arresto del parlamentare siciliano del Pd Francantonio Genovese, è anche vero che è difficile ridurre l’eredità del politico sassarese al fatto che era un uomo onesto.
Berlinguer infatti era anzitutto un marxista, un antifascista, un comunista, un uomo di sinistra, valori che Grillo non sembra amare particolarmente, a giudicare dalle sue “aperture” del passato all’estrema destra di Casapound, oppure dalle sue recenti definizioni di “peste rossa” per definire la sinistra italiana (termine già usato dai nazisti tedeschi), per non parlare delle sue ammissioni di aver avuto in passato simpatie berlusconiane o al suo stile basato sull’invettiva anche gratuita, sessista piuttosto che omofoba (nell’ultimo caso, pochi giorni fa, ha definito l’economista Keynes un “frocetto”). Berlinguer, insomma, non era solo un leader onesto ma anche un comunista, e il suo “stile” politico era talmente lontano da quello di Grillo che una sua famosa citazione recita “io le invettive non le lancio contro nessuno, non mi piace scagliare anatemi, gli anatemi sono espressioni di fanatismo e v'è troppo fanatismo nel mondo”.