Inchiesta P3: Cappellacci rinviato a giudizio
- Scritto da Effe_Pi
In tutto 17 persone sotto processo, tra cui Flavio Carboni, per la costituzione di una loggia segreta illegale.
Rinvii a giudizio per tutti gli indagati per la vicenda della cosiddetta Loggia P3, tra cui l’attuale governatore della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci. Sono 17 le persone che finiranno sotto processo il prossimo 9 aprile, e oltre al presidente sardo (e possibile candidato del centrodestra alle prossime elezioni), c’è anche il faccendiere Flavio Carboni, già coinvolto nella P2 e condannato nel 1998 a 8 anni e 6 mesi di reclusione per concorso nel fallimento del Banco Ambrosiano. Oggi, l'accusa principale è quella di aver dato vita, in violazione della legge Anselmi sulle società segrete, ad una associazione finalizzata alla corruzione, all'abuso di ufficio, all'illecito finanziamento dei partiti ed altri reati.
Al vertice di questo sodalizio, secondo l'accusa, ci sarebbe proprio l'uomo d'affari sassarese Flavio Carboni, con l'ex magistrato tributario Pasquale Lombardi e l'imprenditore Arcangelo Martino. Con loro, per la Procura della Repubblica di Roma c'erano Denis Verdini, coordinatore del Pdl e l'ex senatore Marcello Dell'Utri, sempre del Pdl. La loro posizione come quella di Nicola Cosentino (tra l'altro imputato solo di diffamazione), sono state però stralciate dal processo principale, in quanto il Parlamento deve stabilire se siano utilizzabili dalla magistratura le intercettazioni telefoniche che li riguardano e che sono state utilizzate nell'istruttoria formale.
Degli imputati fanno parte Vincenzo Carbone, già primo presidente della Cassazione, e Ignazio Farris, presidente dell'Arpa della Sardegna. Obiettivo della P3, secondo l'indagine svolta dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dal pubblico ministero Rodolfo Sabelli, era quello "di condizionare il funzionamento degli organi costituzionali o di rilevanza costituzionale, nonché apparati della pubblica amministrazione dello Stato e degli enti locali". Tra gli impegni che secondo l'accusa dovevano essere sviluppati dal sodalizio c'erano interventi sulla Consulta per il cosiddetto lodo Alfano, sul Csm per indirizzare determinate scelte ai vertici della giustizia (uffici di Milano, Salerno, Isernia e Nocera Inferiore). Per quanto riguarda l'indagine relativa ai parlamentari, il 3 dicembre prossimo il gup Tamburelli terrà una nuova udienza, nella speranza che dal Parlamento arrivi il via libera per quanto riguarda le intercettazioni telefoniche, altrimenti questa parte del procedimento subirà ulteriori ritardi. Si viene quindi a creare la paradossale situazione di avere un governatore della Sardegna rinviato a giudizio per reati gravissimi, mentre anche la principale candidata avversaria, Francesca Barracciu del Pd, è sotto indagine anche se per tutt’altro tipo di reati e senza un rinvio a giudizio sulle spalle.