Insularità: chiesta per la Sardegna a Strasburgo
- Scritto da Effe_Pi
Europarlementari sardi chiedono che venga riconosciuto come criterio per la distribuzione dei fondi FESR.
Più fondi europei per la Sardegna, con l’insularità che diventi un criterio di ripartizione. È la richiesta dei due europarlamentari sardi Francesca Barracciu (Pd) e Giommaria Uggias, dell’Italia dei Valori. I due deputati a Strasburgo hanno infatti presentato un emendamento, che sarà votato la settimana prossima dal parlamento continentale, con il quale chiedono di cambiare " il regolamento sul Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR)” per consentire “alla Sardegna, alla Corsica, alle Baleari e alle isole Aland di veder riconosciuta la propria condizione di insularità, senza fermarsi al solo calcolo del Pil" quando si distribuiscono i fondi.
Si tratta quindi di introdurre “una maggiore flessibilità nella gestione dei Fondi FESR, e cioè a dare la possibilità, ad oggi preclusa, di poter distribuire le risorse su un maggior numero di obiettivi necessari per lo sviluppo della Sardegna consentendo, di conseguenza, anche una maggiore velocità e capacità di spesa delle risorse europee per quei territori che, pur non raggiungendo i parametri indicati dal regolamento Stesso (in quanto il loro Pil eccede la soglia indicata), sono comunque particolarmente svantaggiati dal punto di vista geografico in ragione della loro condizione di insularità". Insomma, un modo per non vedere calare i fondi destinati all’isola, che a livello europeo ha un Pil troppo alto e non manterrebbe i fondi dell’ultima volta, sperando che magari siano gestiti meglio di quanto accaduto finora.
"Bisogna comprendere - aggiungono la candidata del Pd alle prossime regionali (indagata per i fondi) e il segretario dell’Idv sardo – che al pari delle regioni montuose della ricca Baviera, che possono godere delle stesse forme di aiuto previste in materia di Pac (Politica agricola europea) per regioni in ritardo di sviluppo, anche le isole come la Sardegna, notoriamente svantaggiate, debbono poter godere di una maggiore flessibilità nella gestione dei fondi Fesr”. Considerare solo il Pil rappresenta quindi “una regola miope, che non rispetta e viola il principio di coesione sociale e territoriale che andrebbe perseguito dall'Unione, in quanto inserito nel suo Trattato istitutivo".